Cena quasi all'ora dell'aperitivo: Terni fa pure questo nella prima serata dei ristoranti all'aperto

Cena quasi all'ora dell'aperitivo: Terni fa pure questo nella prima serata dei ristoranti all'aperto
Dopo tanti mesi, finalmente si cena insieme e si cena fuori. Con le dovute accortezze e adattandosi persino a mettersi seduti prima, per evitare di arrivare al coprifuoco delle...

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Dopo tanti mesi, finalmente si cena insieme e si cena fuori. Con le dovute accortezze e adattandosi persino a mettersi seduti prima, per evitare di arrivare al coprifuoco delle ore 22 col rischio di correre troppo e di ritrovarsi con un pasto indigesto. Un lunedì sera atipico, con ristoranti e pizzerie impegnati con i loro clienti sui tavoli all'aperto. La prima sera delle riaperture, il 26 aprile 2021, piena primavera, ha riscoperto una Terni animata.

I gestori parlano di "allegria e felicità" da parte di chi è venuto a cenare da loro, ma anche di "tanta collaborazione" da parte dei cittadini, consapevoli anche delle difficoltà che avrebbero avuto i locali se non si fossero trovati a poter cominciare a chiudere proprio alle ore 22. Una serata nella quale non è mancato nulla, nemmeno la pioggia. Per alcuni minuti, Giove Pluvio ha versato sulla città uno scroscio che ha creato un po' di scompiglio tra gestori e clienti intenti a cenare. E' durato poco, però. E tutto è proseguito nella norma e senza problemi. "La cosa particolare - commenta uno dei gestori dei ristoranti aperti per cena, Jacopo Borghetti - è aver visto persone arrivare qui verso le 19,30, qualcuno pure alle 19, per mettersi seduto e ordinare la cena. Insolito, come orario. Ma anche i nostri clienti sanno bene quali sono le regole". In alcuni ristoranti e su alcuni tavoli all'aperto, si vedevano persone intente a chiedere ai gestori come potessero fare per poter fare in tempo per il coprifuoco delle ore 22. Gli stessi gestori, con molto garbo, ricordavano alle persone le regole da rispettare. Massima collaborazione, anche se qualcuno sbuffava, con frasi del tipo: "Neanche in tempo di guerra, era così". Ma sempre senza polemica. Almeno, non verso i ristoratori. Alle ore 22, molti dei ristoranti e pizzerie avevano già i tavoli liberi e stavano in chiusura. "Sono contento - dice Alessandro Paolucci, altro ristoratore ternano - che i nostri clienti hanno collaborato. Se le regole ci sono, giuste o no che ci sembrino, comunque vanno rispettate. Dobbiamo essere noi, i primi a fare attenzione. Altrimenti, se nessuno rispetta le norme e poi ci fanno chiudere di nuovo, a qual punto con chi ce la vorremmo prendere?"

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Il Messaggero