Cattaneo, direttore tecnico della federazione canottaggio: «Piediluco è nella storia, ma deve crescere»

Memorial D'Aloja, gare fino a domani 2 aprile

Cattaneo, direttore tecnico della federazione canottaggio: «Piediluco è nella storia, ma deve crescere»
TERNI «Non esiste canottiere che non conosca Piediluco». La prima volta di Francesco Cattaneo al centro remiero correva l'anno 1984. «Era un meeting...

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TERNI «Non esiste canottiere che non conosca Piediluco». La prima volta di Francesco Cattaneo al centro remiero correva l'anno 1984. «Era un meeting nazionale, proprio come quello che ci siamo appena lasciati alle spalle, gareggiavo in doppio nella categoria Under 17 e conquistammo una medaglia» racconta l'attuale direttore tecnico del canottaggio azzurro. Dopo il meeting della scorsa settimana, in questo weekend la nazionale è di scena nella 34° edizione del Memorial internazionale Paolo d'Aloja. Tra una gara e l'altra ricorda come ha visto crescere il centro federale. E viceversa.

«Piediluco esercita un fascino particolare per tutti i canottieri italiani» dice. Ma «per gli ateti arrivare al centro federale è un punto di inizio e non certo un traguardo». In acqua gareggiano gli equipaggi che sono stati selezionati proprio tramite il meeting per confrontarsi con altre nazionali, in questa edizione del d'Aloja ce ne sono 28 compresa la squadra azzurra. «Per un giovane venire qui e trovare l'eccellenza in termini di atleti, organizzazione, barche, infrastrutture è il massimo - spiega il direttore tecnico - per il nostro mondo rappresenta quello che Coverciano è per il calcio, il non plus ultra. Anche per un canottiere deve essere lo stesso: a Piediluco deve poter trovare il miglior campo gara, la migliore palestra e così via».

Insomma Piediluco è il punto di riferimento del canottaggio italiano e continuerà ad esserlo, anche se i lavori di riqualificazione lo collocano al momento come un «buon impianto, ma non ancora all'avanguardia come meriterebbe». Qui la nazionale ha preparato in passato gli appuntamenti più importanti del calendario internazionale e lo farà in futuro: «Il miglioramento si nota, ma non è ancora sufficiente per rendere Piediluco un centro di eccellenza. Va migliorata l'infrastruttura in acqua del campo di regata, dalle corsie ai pontili fino alle strutture che servono per prendere i tempi. Basta vedere quando andiamo all'estero la presenza di boe e spie che servono a far circolare gli equipaggi nella maggior sicurezza possibile. Anche la tribuna al momento non è agibile e vedere le delegazioni straniere assiepate sul lungolago per vedere le gare non è bello. Ci sono interventi da fare prima possibile, ma sono sicuro che andando avanti il centro di Piediluco diventerà sempre più funzionale sia per continuare ad ospitare la nazionale per la preparazione sia per accogliere eventi di livelllo internazionale».

In acqua intanto arrivano le prime indicazioni. Dalle solide conferme del doppio pesi leggeri femminile di Federica Cesarini e Valentina Rodini, oro olimpico a Tokyo, al due senza maschile campione del mondo di Giuseppe Vicino e Matteo Lodo. E poi ovviamente gli esperimenti in ottica campionati europei di fine maggio in Slovenia. Dove Piediluco tifa per vedere Matteo Tonelli, campione del mondo Under 23 con il quattro di coppia pesi leggeri lo scorso anno a Varese: «Matteo è uno dei nostri migliori atleti e se continuerà così lo vedremo anche sui campi internazionali da Senior». Parola di canottiere e direttore tecnico.

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Il Messaggero