Castel Viscardo, vieta alla figlia di andare a scuola e alla moglie di lavorare: allontanato da casa col braccialetto elettronico

Castel Viscardo, vieta alla figlia di andare a scuola e alla moglie di lavorare: allontanato da casa col braccialetto elettronico
CASTEL VISCARDO - Non voleva che la figlia adolescente andasse a scuola. La moglie quarantenne invece ha dovuto smettere di...

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CASTEL VISCARDO - Non voleva che la figlia adolescente andasse a scuola.

La moglie quarantenne invece ha dovuto smettere di svolgere i lavori saltuari che faceva.

Le due donne, questo ripeteva loro con frasi aggressive e minatorie il padre padrone, dovevano fare solo i lavori di casa.

Di fronte al marito che non voleva mandare più a scuola la figlia della coppia, la quarantenne ha capito che era necessario interrompere in modo netto i comportamenti dell’uomo. L’ha fatto trovando la forza di chiedere aiuto ai carabinieri di Castel Viscardo, dove vive con la famiglia.

Le indagini da codice rosso sono andate avanti spedite e per lui, 43 anni, straniero come la consorte, è scattato l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento a moglie e figlia.

Alla luce del quadro emerso dalle indagini, il giudice ha disposto anche il braccialetto elettronico grazie al quale vengono monitorati in tempo reale tutti i movimenti dello stalker.

La violenza psicologica, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, è iniziata nel giugno scorso ed è andata avanti con cadenza quotidiana.

Da quel giorno i carabinieri di Castel Viscardo sono dovuti intervenire nell’appartamento dove abita la coppia con la figlia quindicenne diverse volte.

Agli atti non risultano violenze fisiche nei confronti di madre e figlia ma un pressing psicologico seriale fatto di insulti, minacce e pretese assurde.

Su tutto la decisione del 43enne, che lavora come operaio ed è incensurato, di impedire alla figlia di frequentare la scuola e alla moglie di lavorare conquistando così un minimo di autonomia economica.

Per lui la moglie e la figlia, se non volevano continuare ad essere perseguitate con minacce e comportamenti vessatori, non dovevano azzardarsi a mettere il naso fuori dalla porta.

Dovevano solo restare tra le quattro mura a fare i lavori di casa  esenza ribellarsi.

Quando la moglie ha capito che sua figlia era sul punto di dover lasciare la scuola ha capito che l’unica via era quella di denunciare suo marito.

Anche perché col passare dei mesi la situazione era diventata ingestibile. A metà dicembre la denuncia messa nero su bianco dalla donna di fronte ai militari di Castel Viscardo, che conoscevano bene la situazione dopo essere intervenuti più volte nella casa della famiglia per tentare di far tornare la pace.

La procura ha messo insieme elementi che hanno consentito di fermare la violenza psicologica seriale messa in atto dal 43enne, indagato per maltrattamenti in famiglia. Il gip ha firmato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle vittime e ai luoghi che frequentano.

Per lui anche il braccialetto elettronico.

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Il Messaggero