Caso-Dentix, «Bevo minestre da quattro mesi». La risposta dell'azienda

Caso-Dentix, «Bevo minestre da quattro mesi». La risposta dell'azienda
PERUGIA - «Da quattro mesi bevo minestre: aiutatemi, non ce la faccio più». È il grido di dolore, in tutti i sensi, arrivato da una donna perugina ai...

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PERUGIA - «Da quattro mesi bevo minestre: aiutatemi, non ce la faccio più». È il grido di dolore, in tutti i sensi, arrivato da una donna perugina ai centralini dell’Unione consumatori dell’Umbria, diretta dall’avvocato Damiano Marinelli.


L’ennesima, scioccante, richiesta d’aiuto collegata all’esplosione del caso Dentix, che vede centinaia di perugini e umbri costretti a rivolgersi alle associazioni consumatori chiedendo un sostegno per uscire da una situazione a dir poco drammatica: investimenti di centinaia, o anche migliaia di euro, a fronte di lavori mai terminati anzitutto per il coronavirus e poi, a fine lockdown, per la non riapertura dei tre punti di Perugia, Foligno e Terni. Tra le tantissime persone (un centinaio solo all’Unione consumatori) in difficoltà, c’è anche un dipendente della stessa Dentix in Umbria, che oltre a essere in cassa integrazione deve anche corrispondere all’azienda le rate del finanziamento acceso. Perché le problematiche di salute si incrociano con quelle economiche: non c’è soltanto chi ha pagato conti importanti per lavori ancora non terminati, moltissimi hanno dato vita a finanziamenti con finanziarie che in questi mesi di inattività della Dentix non hanno bloccato le rate. In molti, fanno sapere dall’Unione consumatori, si sono già visti addebitare anche l’importo della rata di giugno nonostante a tutto ieri le segreterie dei punti Dentix continuassero a chiedere di chiamare in un altro momento. Il problema medico è drammaticamente evidente, non solo per i lavori non terminati ma anche per il fatto che i pazienti vorrebbero rientrare in possesso delle proprie cartelle mediche per rivolgersi ad altri studi dentistici.

LA RISPOSTA Angel Lorenzo Muriel , fondatore dell’azienda, intanto chiede scusa ai pazienti«per questo silenzio». Per poi continuare: «Da metà maggio stiamo per attrezzare i nostri centri con tutti i dispositivi di sicurezza. In questo periodo il nostro call center è stato sempre attivo, abbiamo avuto un picco di chiamate ricevute molto alto che ha generato delle lunghe code di attesa. Il silenzio operativo è stato con il fine di consentire, con tutte le nostre forze, un possibile piano di riapertura delle cliniche Dentix. Abbiamo vissuto, e stiamo vivendo, un momento storico ed aziendale veramente complicato e critico. Stiamo valutando attentamente cosa è meglio fare, avendo quali principali punti di riferimento da tutelare dipendenti e pazienti. Non possiamo negare la realtà. Stiamo lavorando giorno per giorno, ora per ora, per studiare qualsiasi soluzione possa garantire un percorso di continuità a Dentix. Per proteggere le vostre urgenze e pianificare un percorso di ritorno alla normalità. Quando l’azienda avrà modo di aprire gli ambulatori continueremo i trattamenti con la stessa qualità e lo stesso servizio che abbiamo sempre offerto. Comunicheremo al più presto istruzioni operative». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero