Castiglione del Lago, il fuorionda sessista finisce online per errore: dirigente comunale rischia la sospensione. «Chieda scusa»

Il fuorionda della diretta consiglio comunale di Castiglione del lago
PERUGIA - «Potremmo parlare del dolore di questa azienda, di fronte al fatto che a ottobre ci lascerà... Un pezzo importante di questa azienda. Si godrà la...

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PERUGIA - «Potremmo parlare del dolore di questa azienda, di fronte al fatto che a ottobre ci lascerà... Un pezzo importante di questa azienda. Si godrà la pensione». Fin qui il discorso registrato per sbaglio nell'aula del consiglio comunale di Castiglione del lago poteva sembrare il sentito commiato di un dipendente nei confronti di una collega. Peccato che nel minuto successivo l'uomo, con un ruolo dirigenziale a palazzo della Corgna, si lasci andare ad allusioni sessuali decisamente pesanti nei confronti della donna, tra insinuazioni sulla sua vita intima e consigli di trigonometria per ottenere il suo silenzio, seppur «con modesto piacere».

Riflessioni fatte ad alta voce, prima del consiglio comunale dello scorso 24 aprile, ma soprattutto andate in onda per un errore in testa alla diretta dei lavori d'aula. E rimaste quindi online, visibili e soprattutto udibili a chiunque, finché i tecnici comunali non si sono accorti delle oscenità date in pasto a internet e hanno rimosso il video, ripubblicandolo edulcorato dalle volgarità.
Il video integrale è rimasto online per tre ore, dalle 21 a mezzanotte, con le chat di Castiglione presto impazzite per quel minuto e 36 di offese e parole non riproducibili. Che adesso al dirigente potranno costare parecchio. Il sindaco Matteo Burico infatti a 10 giorni dal fuorionda indecente ha comunicato di aver «censurato verbalmente il comportamento del dipendente protagonista dell’episodio, nei confronti del quale saranno adottati tutti i provvedimenti previsti dalla normativa vigente in materia, compreso il procedimento disciplinare». Probabile l'ipotesi di una sospensione, ma uffici e segreterie sono ancora al lavoro per decidere la sanzione. Burico «condanna i temi e i toni utilizzati che offendono, non solo la persona coinvolta, ma tutto il genere femminile, toni che non lo rappresentano nel modo più assoluto», ribadisce «la forte condanna dell’episodio, scusandoci pubblicamente con la dipendente e con tutta la cittadinanza».


Intanto anche ieri i due colleghi risultavano entrambi al lavoro e il clima in Comune non deve essere certo sereno, anche considerando la viralità del video che in quelle tre ore è stato registrato e fatto girare di chat in chat. Compresa quella della consigliera di parità della Regione Umbria, Rosita Garzi, che per prima ha ufficialmente chiesto un approfondimento a palazzo della Corgna. «È una vicenda molto delicata – spiega al Messaggero – e non volevo creare una polemica. Ma ho posto in essere una serie di richieste per avere riferimenti sulla persona coinvolta. Ho sentito di farlo in coscienza, considerando il contesto lavorativo in cui l'episodio è avvenuto. A sentire quelle parole mi sono sentita, io, offesa come donna, come lavoratrice e come professionista. E mi sono immedesimata nella persona che le ha subite. Cosa chiederei fossi in lei? Scuse personali e poi pubbliche, in consiglio comunale. Il luogo stesso in cui è avvenuta questa esternazione molto poco elegante». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero