PERUGIA - Modificare i criteri di assegnazione, ma anche di controllo e mantenimento delle case popolari con l'introduzione di una «carta a punti...
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Per Squarta la proposta di legge «non è contro qualcuno ma favorisce l'equità e la giustizia sociale in materia di assegnazione delle case popolari», il presidente dell'Assemblea legislativa ha poi ribadito che «come criteri non c'è nessun tipo di discriminazione sulla nazionalità, ma si parla di anzianità di residenza». Anche il deputato di Fdi Emanuele Prisco ha evidenziato che i criteri inseriti nella proposta «non riguardano una discriminazione di provenienza ma casomai di chi non rispetta le regole».
La proposta garantisce poi le abitazioni «prima agli umbri» con una situazione connessa all'anzianità di residenza nei comuni (un punto per ogni anno di anzianità a partire dal decimo e fino ad un massimo di tre). Inoltre, «tutti devono avere gli stessi diritti e gli stessi doveri», ha commentato Pace.
Una proposta di legge che ora - hanno spiegato infine i consiglieri regionali di FdI - inizierà il suo iter in commissione per confronti e discussioni anche con le altre proposte a partire da quelle della Lega: «Non è una gara a chi arriva primo - hanno assicurato gli esponenti di Fratelli d'Italia - l'importante è realizzare un testo migliore dell'attuale più equo e rispondente alle esigenze della comunità regionale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero