Terni, la corsa a sindaco. Silvia Tobia, Potere al popolo: «Case popolari e periferie. Ci battiamo per questo»

Le interviste del Messaggero ai candidati che si sfidano per la fascia tricolore

Terni, la corsa a sindaco. Silvia Tobia, Potere al popolo: «Case popolari e periferie. Ci battiamo per questo»
Unica donna in corsa per la poltrona di sindaca, 40 anni, Silvia Tobia di professione fa la guida turistica alla foresta fossile di Dunarobba. Alla sua seconda laurea, dopo...

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Unica donna in corsa per la poltrona di sindaca, 40 anni, Silvia Tobia di professione fa la guida turistica alla foresta fossile di Dunarobba. Alla sua seconda laurea, dopo Scienze naturali sta per iniziare la magistrale di Lingue straniere, Tobia è pronta per questa nuova sfida.


Candidata Tobia, come mai la frammentazione a sinistra malgrado la presenza della lista Bella Ciao espressione di Rifondazione e Comunisti italiani?
«I rappresentati di Rc avevano intenzione di sostenere il M5S per una questione strategica, la nostra idea era quella di proseguire il percorso iniziato a settembre con Unione popolare che portiamo avanti in altre parti d'Italia. Terni è unicum».

Il problema dunque è stato con il M5S?
«Sì. A livello locale e nazionale hanno preso decisioni inaccertabili sulla sanità e sulle convenzioni ai privati».
 

Eppure Fiorelli il candidato del M5S si è battuto più volte in difesa della sanità pubblica, non trova?
«Inutile difenderla a parole quando i partiti hanno votato con Lega e Pd i taglia alla sanità pubblica».
 

Compromessi a livello locale?
«No, questi partiti fanno parte di questo sistema che noi contrastiamo».
 

A proposito di sanità, come e dove realizzare il nuovo ospedale di Terni?
«Non siamo a favore del project financig. Nuovo o vecchio, sarà da valutare ma la priorità è che sia capace di funzionare. Il sindaco è fondamentale perché deve saper fare rete per tutelare la sanità, anche se sono le regioni che prendono le decisioni
 

Siete partiti dalle case popolari e dalle periferie con il Poderoso tour in camper, come mai?
«Una scelta che parte dai tempi del Covid. Quando abbiamo aperto uno sportello per dare sostegno alle persone che vivono nella case popolari e non hanno mai la possibilità di avere interlocuzioni con le istituzioni per risolvere i loro problemi».
 

Tra i quartieri popolari che avete girato fino ad oggi qual è quello che versa nelle peggiori condizioni?
«San Valentino è in una situazione limite. Fino a pochi giorni fa quattro famiglie ancora vivevano nelle palazzine murate e con l'amianto. Gente rassegnata a vivere lì. Ora con il Pnrr queste palazzine saranno abbatte, ma in generale l'emergenza abitativa a Terni è un problema reale, con l'ultima graduatoria che è del 2019. Molte persone che hanno diritto sono rimaste fuori dall'assegnazione, anche giovani coppie».
 

Giovani in fuga e inverno demografico, come invertire la rotta?
«Un problema italiano che dipende dalla precarizzazione del mondo del lavoro».
 

Proponete i comitati cittadini, un ritorno alle vecchie Circoscrizioni?
«I cittadini devono tornare protagonisti e ritrovare fiducia nella politica. I ternani prendano coscienza di questo: uniti avranno più voce avranno più voce».
 

Movida, Ztl e ordinanze sindacali per il centro, qual è la vostra posizione?
«Non calare decisioni dall'alto ma condividerle e concertarle con gli attori in campo»
 

Riequilibrio territoriale, quale decisioni?


«Un tema che viene esagerato volutamente per puntare alla pancia delle persone, così da distrarli. Il fine è quello di non concentrarsi sui veri problemi che interessano tutti gli umbri, come nel caso della sanità e dell'ambiente».

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