Case e negozi: un conto salato da tre milioni

Case e negozi: un conto salato da tre milioni
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TERNI I commissari ad acta sono stati individuati. La nomina ci sarà dopo Pasqua. La lunga stagione del dissesto sta per entrare nel vivo. Il commissario straordinario Antonino Cufalo ha già deliberato l'aumento al massimo di Imu e Tasi, ma la partita dei conti la giocherà la Troika, come è stato ribattezzato l'Organo straordinario di liquidazione composto dai tre commissari ad acta (Osl). Il prossimo sindaco di Terni, dunque, dovrà per forza di cose coabitare con i tre commissari ad acta, inviati dal Viminale per sistemare i conti in rosso di Palazzo Spada. La Troika avrà carta bianca per recuperare i 15 milioni di euro che hanno mandato il Comune in dissesto.

LE OPERAZIONI
Una delle prime operazioni che potrà essere messa in campo dall'Organo straordinario di liquidazione riguarda l'aumento dei servizi a domanda individuale, come asili nido, mense scolastiche, impianti sportivi e biglietto d'ingresso alla Cascata delle Marmore. Oltre alla stangata su Imu e Tasi (inevitabile perché sono gli effetti del dissesto), dunque, i ternani rischiano di dover fare i conti con altre spese in più. In Comune stanno preparando i conti per capire quali servizi sono a rischio aumento, ma l'ultima parola spetterà comunque alla Troika. L'Osl si pronuncerà anche sulla possibilità di applicare o meno sgravi fiscali sulla Tari per negozi e attività produttive. Una proposta che era stata fatta dalla maggioranza per controbilanciare gli aumenti di Imu e Tasi, utilizzando il tesoretto da 2,8 milioni accumulato grazie ai risparmi generati dalla raccolta porta a porta. Proposta sparita dai radar.
LE CIFRE
All'incirca, dall'aumento di Imu e Tasi il Comune conta di incassare 3,4 milioni di maggiore gettito fiscale l'anno. Complessivamente saranno circa 2.300 i contribuenti, proprietari di negozi e capannoni industriali, che dovranno pagare più tasse nei prossimi cinque anni. Da commercianti e artigiani il Comune conta di incassare 1,6 milioni di euro in più l'anno. Gli aumenti più significativi per gli immobili di categoria C/1 (450mila euro in più nelle casse comunali, 4.600 contribuenti interessati) e categoria D (un milione in più per 1.900 contribuenti). Stangata in arrivo anche sul mercato degli affitti. Gli appartamenti a canone concordato (4.800) produrranno 700mila euro di gettito fiscale tra Imu e Tasi. Il Comune, inoltre, conta di incassare 400mila euro in più dall'aumento dell'Imu per gli appartamenti concessi in uso gratuito ai figli (3.800 unità). Analoga cifra per l'Imu sulle aree edificabili (2.300 i contribuenti).

Sergio Capotosti© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero