Casbah nelle case popolari, anche i rifiuti sono in nero

Casbah nelle case popolari, anche i rifiuti sono in nero
Affitti in nero ma anche rifiuti in nero. Nella Casbah nate nel complesso di case popolari tra via Eugenio Chiesa e via Rosselli, nell'area di viale Brin, ma anche nel...

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Affitti in nero ma anche rifiuti in nero. Nella Casbah nate nel complesso di case popolari tra via Eugenio Chiesa e via Rosselli, nell'area di viale Brin, ma anche nel quartiere di Sant'Agnese e di Borgo Bovio sono decine di stranieri, molti clandestini, ospiti di connazionali in appartamenti spesso subaffittati rigorosamente in nero.

Oltre a problemi di sicurezza il fenomeno degli affitti in nero c'è quello della produzioni di rifiuti che sfuggono al circuito legale della raccolta differenziata, non avendo i contratti registrati e non avendo di conseguenza le mastelle dell'Asm.

«Il risultato di questo caos è quello - racconta Anna che vive da sempre in uno dei palazzoni di via Roselli, come assegnataria di un alloggio popolare - e che la sera o a notte inoltrata vediamo dalle persone di ogni nazionalità con sacchetti pieni di rifiuti che gettano negli angoli nascosti nel quartiere o che addirittura caricano in carrelli della spesa rubati in chissà quale supermercato della zona per allontanarsi e scaricare i cumuli di rifiuti di ogni genere nei giardinetti fatiscenti dell'area o si spingono fino al confine con il parco Rosselli».
Per un aggravio di spese da parte dell'Asm che, dopo le segnalazioni degli abitanti, intervengono per lo sgombero con l'inutile speranza i rintracciare chi sporca perché si tratta di rifiuti non tracciabili provenendo da abitazioni affittate irregolarmente. «E' un continuo di segnalazioni - dicono dall'Asm- c'è chi a viale Brin ha indicato una casa di appuntamenti con due donne che scaricano rifiuti di tutti i generi periodicamente, ma è difficile prenderle in flagrante, ma i casi del genere sono numerosi».

Dal 10 novembre scorso c'è una novità importante che riguarda tutta l'Italia e quindi anche Terni e riguarda l'entrata in vigore della legge numero 137 del nuovo codice dell'ambiente che recita come chiunque compia abbandono di rifiuti è punito con ammenda da mille a 10 mila euro (in precedenza, la norma prevedeva una sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 3 mila euro e non penale). La pena è aumentata sino al doppio se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi (come avviene a volte nell'area di San Martino o lungo la Marattana dove sono state trovate vere e proprie discariche abusive).

LA NUOVALEGGE

Una nuova legge che ha ripercussioni anche nella raccolta dei rifiuti abbandonati, perché gli operatori dell'Asm essendo un reato penale sono obbligati ad avvisare le forze dell'ordine che dovranno individuare i colpevoli, ma le eventuali sanzioni non andranno più a rimpinguare le casse di Comune e Provincia ma in quelle dello Stato. Quindi per l'Asm in ogni caso sarà solo una rimessa perché dovranno pagare gli operatori ed i costi di smaltimento che vanno a pesare poi nella tassa dei rifiuti.
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Il Messaggero