Casa dell'arte a Orvieto. La sindaca Tardani: «Idea buona e da percorrere»

La sindaca Tardani ha incontrato una delegazione dell'associazione "Io ci sono per".

Casa dell'arte a Orvieto. La sindaca Tardani: «Idea buona e da percorrere»
Una "Casa per l'Arte" a Orvieto. Nel pomeriggio di venerdì 3 febbraio, la sindaca e assessora alla Cultura, Roberta Tardani, ha ricevuto in comune...

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Una "Casa per l'Arte" a Orvieto. Nel pomeriggio di venerdì 3 febbraio, la sindaca e assessora alla Cultura, Roberta Tardani, ha ricevuto in comune una delegazione dell’associazione di promozione sociale “Io ci sono per” che nei giorni scorsi ha promosso la proposta di una “Casa per l’arte a Orvieto”.

«L’idea è assolutamente buona e merita di essere percorsa – afferma Tardani – anche se in questo momento è complicato individuare uno spazio ad uso esclusivo e adeguato, pure in termini di metrature, alle esigenze che sono state manifestate. I rappresentanti dell’associazione hanno evidenziato la volontà di avere a disposizione un locale dove poter realizzare corsi di formazione, laboratori, performance ed eventi culturali aperti al pubblico. Come amministrazione comunale ci siamo impegnati a valutare la disponibilità e l’adeguamento di spazi che potrebbero rendersi utilizzabili a tale scopo.

Nel frattempo - ha spiegato la sindaca - abbiamo dato la massima collaborazione per l’utilizzo delle tante ‘case della cultura’ presenti nella nostra città, dal Teatro Mancinelli alla Biblioteca passando per la Sala del Carmine e il Centro studi. E in questo senso ho esortato anche l’associazione a collaborare e creare forme di integrazione con le realtà culturali cittadine che già operano in questi spazi.

Crediamo fortemente che la cultura sia inclusione – continua la prima cittadina - e che non abbia paletti e etichette come qualcuno vuole strumentalmente sempre provare a mettere. Lo abbiamo dimostrato nei fatti e non a parole. Un concetto fondamentale che abbiamo declinato anche nel dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025 dove c’è una particolare attenzione ai giovani e ai linguaggi sperimentali della contemporaneità per andare oltre l’immagine e la storia della nostra meravigliosa città».  

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Il Messaggero