Carsulae, torna alla luce l’arena dell’anfiteatro

Carsulae, torna alla luce l’arena dell’anfiteatro
TERNI «Uno spettacolo entusiasmante», così descrive le rovine dell’anfiteatro dell’antica città romana, appena riemerse dal terreno, Silvia...

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TERNI «Uno spettacolo entusiasmante», così descrive le rovine dell’anfiteatro dell’antica città romana, appena riemerse dal terreno, Silvia Casciarri, direttrice dell’area archeologica di Carsulae. Grazie agli ultimi scavi, finanziati dalla Direzione Regionale Musei Umbria, ex Polo Museale dell’Umbria, è stato possibile far venire totalmente alla luce l’arena dell’anfiteatro, svuotandola del tutto dalla terra che l’aveva ricoperta per secoli, e che l’ha anche protetta. I primi scavi che avevano fatto intravedere l’esistenza dell’anfiteatro a Carsulae erano stati quelli condotti da Umberto Ciotti, tra il 1951 ed il 1973, che avevano fatto venire alla luce la parte pubblica della città romana, la Soprintendenza poi anni dopo ha finanziato gli scavi che hanno fatto riemergere parte dell’arena ed ora, i nuovi interventi, hanno portato a compimento il lavoro. Durante gli scavi con grande sorpresa degli archeologi presenti è stato ritrovato il muro di contenimento che separava l’ellisse dell’arena dalle gradinate. Quello che ha colpito tutti è lo stato ottimo di conservazione dei mattoni con cui è stato costruito il muro. 


«E’ mantenuto benissimo, circonda tutto il perimetro dell’anfiteatro è in laterizio. Il colpo d’occhio ce si può avere rende benissimo l’idea di quello che doveva essere l’anfiteatro di Carsulae», ribadisce visibilmente soddisfatta Silvia Casciarri. Ma non finisce qui perché il muro ha rivelato anche l’esistenza di un ingresso secondario che si trova tra le due porte principali che permettevano l’ingresso all’anfiteatro. Si tratta di un’entrata secondaria che doveva portare alle gradinate. L’arco di questo ingresso è costruito in laterizio, come il muro che circonda l’arena, il basamento invece è in pietra. Le sorprese non sono finite, una volta liberata l’arena dalle terra e ripuliti il muro in laterizio e la porta, si è notata anche una canaletta che gira sotto al muro e che serviva da drenaggio per le acque piovane. «Una volta risistemata, ripulita anche quella, abbiamo visto che funziona ancora, drena l’acqua dell’anfiteatro e impedisce che si allaghi», commenta Silvia Casciarri. La canaletta romana svolge ancora il suo compito alla grande. Sotto all’anfiteatro, è stato notato anche tutto il sistema fognante dell’edificio. «Il sogno ora sarebbe tornare ad organizzare spettacoli nell’anfiteatro, magari in accordo con il Comune di Terni per poter mettere in piedi in parallelo una serie di appuntamenti nei due anfiteatri di Terni e di Carsulae», aggiunge la direttrice dell’area archeologica ternana. La breve stagione che il Comune di Terni ha organizzato al teatro di Carsulae nelle due ultime estati, ha registrato sempre il tutto esaurito. Prossimo step di lavori la sistemazione e il riordino dei magazzini. Si tratta di mettere in ordine nei nuovi locali che già esistono.

 

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Il Messaggero