Terni. Caro prezzi, saltano le gite: «Più corte o con il treno» La risposta delle scuole

In treno, con il fondo di solidarietà o riducendo i giorni. Così le scuole si organizzano per le gite in tempo di caro prezzi. ...

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In treno, con il fondo di solidarietà o riducendo i giorni. Così le scuole si organizzano per le gite in tempo di caro prezzi.


«Negli anni passati i nostri ragazzi partivano anche per una settimana - spiega la dirigente scolastica del Liceo Donatelli Luciana Leonelli - ora sono stati ridotti i pernottamenti». Stesso discorso per l'Itt Allievi-Sangallo. «Noi abbiamo ridotto la gita del quinto anno di un pernottamento - evidenzia la dirigente scolastica Cinzia Fabrizi - ma abbiamo avuto meno adesioni rispetto agli anni passati. Nel biennio vanno via solo un giorno, ma anche in questo caso il costo del pullman è molto più alto». «Noi non facciamo gite lunghe, afferma il dirigente scolastico Fabrizio Canolla dell'Ipsia- ma solo di un giorno e in treno. Tra l'altro c'è meno voglia di uscire sia da parte degli studenti che dei docenti».

Discorso completamente diverso per il liceo scientifico Galilei. «Da noi 44 classi fanno viaggi d'istruzione, dai primi ai quinti - dice Tiziana Laudadio docente e referente istituzionale del Galilei - accompagnati da almeno due docenti per classe. Il biennio senza pernottamento in città italiane, mentre terzi, quarti e quinti fanno gite da due a cinque giorni. I quinti sono gli unici che vanno all'estero. Tutte le gite sono in pullman sia per risparmiare sia per non rischiare eventuali cancellazioni di voli all'ultimo momento. Le adesioni sono altissime, la voglia di partire è tanta». Il viaggio di istruzione per essere effettuato ha bisogno dell'adesione dei due terzi della classe, come da normativa. Da sempre si registrano delle assenze da parte degli studenti, ma quest'anno il discorso economico ha inciso di più. «Ragazzi che non potevano partecipare ci sono sempre stati - conferma la dirigente Fabrizi - ma quest'anno in percentuale più alta. Qualche classe non è neanche partita». «Per casi estremi si possono trovare delle soluzioni - afferma la dirigente Leonelli - ma non è un sistema generalizzabile. Noi qualche volta lo abbiamo fatto, ma una gita all'estero costa sui 500 euro, non si può garantire a tutti gli studenti che non hanno la possibilità. Non è possibile avere un plafond per le gite perché significa togliere fondi ad altro. Poi non si possono valutare le situazioni reddituali delle famiglie degli studenti». «Da noi per situazioni di disagio i ragazzi mettono qualcosa in più della loro quota per permettere ai loro compagni di partecipare - sostiene il professor Massimo Zavoli del liceo artistico Metelli - ma può pensarci anche la scuola trovando delle risorse».

Al Casagrande-Cesi per i viaggi di istruzione hanno un tetto di spesa deciso all'interno del Consiglio d'istituto, l'organo di governo della scuola composto da personale scolastico, famiglie e studenti. «La scuola ha anche un fondo di solidarietà - spiega la dirigente Marini - quindi laddove ci siano delle comprovate motivazioni la scuola interviene per almeno metà della quota». «Al Liceo scientifico Galilei gli alunni che non si possono permettere viaggi d'istruzione sono molto, molto pochi, comunque noi abbiamo un fondo di solidarietà per loro».

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Il Messaggero