Caro bollette, a Terni gli albergatori si preparano alla chiusura forzata: «Come abbiamo fatto durante la pandemia»

Caro bollette, a Terni gli albergatori si preparano alla chiusura forzata: «Come abbiamo fatto durante la pandemia»
TERNI - «Il caro energia ha assunto i connotati di una vera e propria emergenza e c’è il rischio che ci lasci in debito di ossigeno ben prima dell’arrivo...

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TERNI - «Il caro energia ha assunto i connotati di una vera e propria emergenza e c’è il rischio che ci lasci in debito di ossigeno ben prima dell’arrivo dell’autunno». Gabriele Giovannini, presidente del Dit (Distretto integrato turistico) non riesce a trovare una soluzione a tutto questo: «La stagione non è andata benissimo e gli alberghi si sono riempiti più che altro in agosto. Ma ad arrivare, in questi giorni, sono state le bollette di luglio. Triplicate, nonostante i bassi consumi per via del minor numero di clienti rispetto all’anno passato. Se poi è vero che nella prossima fattura ci ritroveremo con gli aumenti del costo dell’elettricità e che da settembre vedremo volare il prezzo del gas, i percorsi da tracciare posso essere solo due: chiudiamo come abbiamo fatto durante la pandemia o triplichiamo i prezzi finali».


Già, la pandemia. L’emergenza sanitaria aveva costretto il 90 per cento degli albergatori a tenere chiuse le porte: «Non per decreto – ricorda Giovannini – ma per mancanza di turisti, perché non girava nessuno. Anche per risparmiare sui costi di gestione molti di noi hanno preferito abbassare le saracinesche. E’ stata dura, ma adesso è peggio».
Leonardo Troiani, direttore dell’hotel Valentino, conferma le difficoltà del momento: «Le bollette ci bruciano buona parte del fatturato. Se dovessimo inseguire gli aumenti dovremmo raddoppiare il costo di un pernottamento, ma poi chi ci verrebbe a soggiornare a Terni? ». «E poi non è così facile neanche da attuare questa ipotesi – chiarisce Giovannini – perché abbiamo delle convenzioni con le aziende del territorio e con svariati tour operator, dunque modificare i contratti non è così scontato».
Ma vediamoli gli aumenti, triplicati rispetto al luglio 2021: da 5mila a 12 mila (hotel Terra Umbra), da 11mila a 30mila (Garden), da 6mila a 13mila (residence Diamante Rosso). Il Valentino ha già pronto il raffronto con il 2019: «Rispetto al primo trimestre del 2019 registriamo un aumento in bolletta del 256 per cento» - Troiani mostra i dati. Invece, facendo il paragone con l’estate scorsa, la bolletta dell'hotel Valentino è triplicata.
«La preoccupazione più grande è vedere cosa succederà con l’arrivo del freddo, perché ormai il riscaldamento funziona in parte con il gas e in parte con l’elettricità. Se tanto mi da tanto, lavoreremo giusto per pagare le bollette». Troiani è immobile. Guarda le fatture: «Tutte le materie prime sono aumentate. Ma noi abbiamo anche i dipendenti a cui pensare, qualcosa dovremo studiare per andare avanti. Intanto la sola cosa che mi viene in mente è prevedere la chiusura forzata qualora gli aumenti si protraggano nel tempo».

Come in una pandemia: per evitare il peggio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero