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Caro bollette, scatta l’allarme per chi vive nei condomìni soprattutto quelli con gli impianti centralizzati di riscaldamento. Per le associazioni condominiali e la Confedilizia i conti rischiano di non tornare con l’ombra dei distacchi delle utenze dell’energia e serie difficoltà per quelle famiglie già in ritardo con le rate condominiali che in Umbria sarebbero oramai arrivate a circa 70mila, tutte con un debito con il condominio. «I rincari sulle bollette di luce e gas hanno raggiunto livelli altissimi - dice la Confedilizia, la Confederazione dei rappresentanti dei proprietari di abitazione - e il quadro, per i prossimi mesi, è destinato a peggiorare. Nei condomìni, in particolare, la morosità sta divenendo sempre più elevata e, se non si interviene urgentemente, almeno prevedendo una forte rateizzazione dei pagamenti, molte famiglie, anche in affitto – rischiano di rimanere, di qui a breve, prive dei servizi essenziali». Da qui l’appello per cercare di ridurre gli effetti drammatici che gli aumenti di luce e gas hanno e avranno sulla vita condominiale «visto che negli stabili condominiali abitano anche molte persone non abbienti, anziani e giovani famiglie con bambini. Soggetti che vanno protetti almeno consentendo al condominio nel suo complesso di chiedere e ottenere versamenti dilazionati nel tempo». Gli fa eco l’Anaci, l’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari che rincara la dose sulla questione caro energia e i rischi ad essa collegati, tanto da lanciare un vere e proprio «allarme sociale a tutela dei cittadini che vivono in condomino, oltre quaranta milioni di italiani», quasi 500mila nella nostra regione. Secondo l’Anaci il caro bollette andrebbe a braccetto «con l’incombere dei distacchi a causa delle morosità e la possibilità economica di non poter far fronte ai rincari, soprattutto del gas e dell’energia elettrica, con i costi dell’acqua che seguiranno con analoga preoccupazione». Da qui la richiesta al Governo centrale di «un più drastico intervento attraverso un divieto al distacco (seppur momentaneo) riferito alle utenze condominiali dei riscaldamenti centralizzati che si sono rese morose, nonostante la comprovata attivazione dell’amministratore nel richiedere le cifre aggiuntive sulle spropositate bollette di conguaglio e dei preventivi per la gestione 2022/2023 improponibili, e non pagabili nei tempi richiesti dalle aziende in quanto stipendi e pensioni non sono aumentate di tali percentuali e, pertanto, per causa di forza maggiore, non potranno anche dai virtuosi essere onorate pur considerando l’attività dell’amministratore responsabile e diligente rispetto ai suoi obblighi nell’attivarsi nel perseguire le morosità individuali con le azioni legali dei decreti ingiuntivi».
Il Messaggero