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MAGIONE Promettevano un Capodanno da sogno in riva al lago, con tanto di cocktail di benvenuto, visite guidate in battello e fuochi d’artificio sull’acqua allo scoccare della mezzanotte. Ma il «Gran Capodanno in camper» al Lago Trasimeno si è rivelato un grande bluff per gli oltre 60 equipaggi che hanno acquistato il pacchetto e che nella giornata del 30 dicembre si sono sentiti dire che l’evento era annullato a causa di un fantomatico focolaio Covid. Tra i gabbati anche un ristoratore del Trasimeno: gli organizzatori, dopo aver addirittura pattuito con lui il menu a inizio dicembre, gli hanno prenotato 60 posti per il cenone, ma una volta riscosse le quote dai camperisti, sono svaniti nel nulla, lasciando il locale semivuoto. Una truffa ben organizzata e che non ha riguardato soltanto l’ Umbria. Con le stesse modalità, infatti, sono stati venduti pacchetti fasulli ai camperisti anche per altre destinazioni: Sestriere, San Marino, Rimini, Lago di Garda, Abetone e Montecarlo, tanto per citarne alcune. Le indagini sono partite in questi giorni in tutta Italia e all’iniziativa collettiva avviata dal Coordinamento nazionale dei camperisti, che ha messo a disposizione i propri legali, si stanno aggiungendo diverse querele da parte dei singoli gabbati. La colossale truffa - questo è il sospetto - è stata studiata a tavolino da veri e propri professionisti di questo genere di crimine. I pacchetti fantasma sono stati pubblicizzati su facebook sin dagli inizi di dicembre, attraverso pagine dedicate, poi sparite appena la truffa ha iniziato a prendere forma. Nel caso dell’ Umbria, il pacchetto base da 200 euro (il cenone, 60 euro a testa, andava pagato a parte) prevedeva la sosta nell’area camper di San Feliciano di Magione e alcune visite guidate, tra cui quelle, in battello, alle tre isole del Trasimeno: peccato che d’inverno i battelli per l’Isola Maggiore e Polvese siano fermi, l’isola Minore è privata e l’area camper di San Feliciano è una delle più apprezzate dell’ Umbria non soltanto per la sua posizione a due passi dal lago, che offre tramonti unici, ma anche perché è sempre gratuita, con tanto di corrente a disposizione dei camperisti a costo zero. Il «Team» (questa la firma in calce alle comunicazioni con i clienti), dopo aver giustificato con il Covid-19 «l’annullamento degli eventi» e aver promesso rimborsi mai avvenuti, è sparito nel nulla. Ed è dall’iban su cui i camperisti hanno effettuato i pagamenti che gli inquirenti ripartono per dare un nome e un volto al truffatore, che potrebbe aver agito con la complicità di almeno un complice. «Siamo molto dispiaciuti – ha detto ieri il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini - per quanto è accaduto: ovviamente il Comune non sapeva niente di questo evento, né mai ha ricevuto richieste di autorizzazione di alcun tipo.
Il Messaggero