Sagome per commemorare la strage di Capaci «Palazzo Spada ha negato l’installazione»

TERNI Un’istallazione in piazza per ricordare la strage di Capaci e le vittime di mafia. Il Comune boccia l’idea per il pericolo di assembramenti. La proposta...

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TERNI Un’istallazione in piazza per ricordare la strage di Capaci e le vittime di mafia. Il Comune boccia l’idea per il pericolo di assembramenti. La proposta “Il convoglio della memoria” era stata avanzata dall’associazione amerina Club Lampeggiante Blu. Tre auto, quelle saltate in aria nell’attentato del 23 maggio1992 in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e magistrato Francesca Monvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinari, avrebbero dovuto essere posizionate su una delle piazze del centro cittadino insieme a delle sagome raffiguranti i protagonisti, e le vittime, che quel giorno persero la vita. 


«Ad inizio maggio - racconta il presidente Luigi Altavilla - abbiamo contattato via email diversi assessorati e l’ufficio stampa del comune di Terni. Solo dopo diversi solleciti anche telefonici, abbiamo ricevuto risposta». Negativa, motivata, come si legge nella email ricevuta dall’associazione, dall’impossibilità creare assembramenti o cortei a causa della pandemia in atto e dalle restrizioni che, ad oggi, le normative vigenti sulle manifestazioni pubbliche impongono. «Ma noi - si infervora Altavilla - non avremmo creato nessun assembramento o corteo. Sarebbe stata per qualche giorno una presenza in città per ricordare a quanti fossero passati su quella piazza, quello che è successo, quello che sono state, e sono, quelle persone. Per avere l’opportunità di raccontare ai nostri figli, un triste pezzo di storia del nostro paese, per mantenere viva la memoria, per creare consapevolezza fra i giovani». Un convoglio nato per essere a Capaci, oggi, come parte de “La nave della legalità” un progetto che, da 2002, nel suo viaggio da Civitavecchia a Palermo, ogni anno coinvolge decine di migliaia di studenti. «Con le nostre automobili, identiche a quelle coinvolte nell’attentato, avremmo dovuto percorrere quel tratto dell’A29 e oltrepassare il punto in cui è scoppiata la bomba. Purtroppo - continua Altavilla - sia l’anno scorso che quest’anno, a causa della pandemia la manifestazione è saltata. A maggior ragione ci sembrava una buona idea fare comunque qualcosa anche “in casa”. Nessun assembramento, nessun corteo. Peccato, un’occasione mancata e la delusione per la noncuranza con cui è stato trattato l’argomento da parte delle istituzioni con cui ci siamo relazionati».

 

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Il Messaggero