Caso Camera di commercio, accertamenti interni su oltre 3mila posizioni per le multe mai fatte

Caso Camera di commercio, accertamenti interni su oltre 3mila posizioni per le multe mai fatte
PERUGIA  Non c’è solo l’inchiesta del sostituto procuratore Mario Formisano che coordina l’attività della guardia di finanza sulle multe non...

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PERUGIA  Non c’è solo l’inchiesta del sostituto procuratore Mario Formisano che coordina l’attività della guardia di finanza sulle multe non inviate dalla Camera di Commercio di Perugia, ma c’è anche un’attività interna da parte dell’ente camerale. 


La Camera di commercio dell’Umbria che dopo la fusione di un anno fa con quella di Terni ha ereditato l’attività dell’ente perugino, ha messo al lavoro i propri dipendenti per recuperare le multe non elevate negli anni finiti sotto inchiesta. Sarebbero migliaia, anche più di tremila, le posizioni al vaglio degli uffici che dovranno trasformarsi, per forza di cose, in sanzioni nei confronti di multe e imprenditori che non hanno rispettato i tempi delle iscrizioni nel Registro delle imprese e nel Rea (Repertorio economico amministrativo) delle modifiche rispetto alla vita societaria.
L’importo singolo delle sanzioni non è elevatissimo: si va dai venti ai 300 euro con punte anche di 400, anche se gli importi maggiori, generalmente sono molto pochi. Ci sarà da verificare se i numeri delle multe mai fatte che emergono dall’inchiesta e quelli che emergeranno dall’accertamento interno sono gli stessi. Gli anni oggetto dell’accertamento della Procura con l’intervento della guardia di finanza, vanno dal 2016 al 2021. Accertamenti che inizialmente erano stati iniziati dai carabinieri che avrebbero anche ascoltato, nei mesi scorsi, anche dipendenti della Camera di commercio per capire come funziona il sistema di accertamento delle multe per le ritardati iscrizioni nel registro delle imprese. Poi il fascicolo è passato in mano al Nucleo di polizia economica e finanziari della Fiamme gialle che hanno effettuato le acquisizioni per avere in mano l’intero pacchetto di iscrizioni tanto che, contrariamente a quanto previsto dalla legge, non hanno dato luogo alle sanzioni. Per la vicenda è indagato un alto funzionario della Camera di commercio di Perugia all’epoca dei fatti.
La modifica della condizione societaria(per esempio una sostituzione in cda) va registrata entro un mese, ma può succedere che passino anche mesi. E a quel punto scatta la sanzione. E ci sarebbero anche questi tra i casi di sanzioni dimenticate da parte degli uffici della Camera di commercio di Perugia.

In una nota resa pubblica venerdì, la Camera di Commercio dell’Umbria guidata da Giorgio Mencaroni (l’organo politico è assolutamente estraneo a tutta la vicenda) aveva annunciato, tra l’altro, provvedimenti se emergessero comportamenti non correnti di chi doveva gestire quelle pratiche. «Resta inteso- spiegava la nota- che se dovessero emergere specifiche responsabilità in capo all’ente perugino, la Camera di Commercio dell’Umbria ne prenderà atto e adotterà le misure conseguenti».

 

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Il Messaggero