Manate agli arbitri e vendette sugli avversari: fioccano le maxi squalifiche

Manate agli arbitri e vendette sugli avversari: fioccano le maxi squalifiche
PERUGIA - Nove settimane a casa. Anzi sugli spalti, a guardare i compagni giocare e mordersi i gomiti per non essere con loro. Nove settimane, leggi giornate di squalifica, che...

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PERUGIA - Nove settimane a casa. Anzi sugli spalti, a guardare i compagni giocare e mordersi i gomiti per non essere con loro. Nove settimane, leggi giornate di squalifica, che nei campionati dilettantistici significano a questo punto dell’anno quasi stagione finita. 

La mano pesantissima del giudice sportivo, l’avvocato Marco Brusco, contro comportamenti violenti e minacciosi in campo e soprattutto nei confronti degli arbitri questa settimana si abbatte su un giocatore del Montemorcino che la mano pesante a sua volta l’ha usata contro l’arbitro che nello scorso fine settimana stava dirigendo la gara in cui era impegnata la sua squadra nel campionato di Seconda categoria regionale. Nove giornate di squalifica perché, si legge nel dispositivo, «espulso per doppia ammonizione, colpiva lievemente la mano dell’arbitro (nel momento in cui questi mostrava il cartellino rosso) in maniera irriguardosa ma senza provocargli dolore; all’atto di abbandonare il campo, si toglieva la maglia e la buttava per terra».
Scorrendo le pagine del dispositivo firmato da Brusco si evidenziano altre squalifiche importanti. Come le otto giornate a un giocatore dell’Allerona «perché al termine della gara colpiva con un violento pugno al volto un calciatore della squadra avversaria che rimaneva stordito». Oppure le cinque a un atleta del Norcia «perchè al termine della gara, per vendicare un proprio compagno, colpiva con un calcio allo stomaco un calciatore della squadra avversaria».
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Il Messaggero