PERUGIA - Si profila un altro clamoroso ritorno, quello di Walter Alfredo Novellino sulla panchina del Perugia. D’altro canto la scelta era tra Monzon e l’altro ex...
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Ben sapendo tutto questo, ieri Massimiliano Santopadre, Roberto Goretti e Marcello Pizzimenti hanno fatto armi e bagagli e si sono recati a San Benedetto del Tronto. Dove, guarda caso, vive e risiede Stefano Colantuono e dove al contempo si trovava in vacanza al mare Walter Alfredo Novellino. La prima trattativa è finita subito dopo l’ora di pranzo e non c’è da stupirsi che dopo il mancato matrimonio di gennaio (quando all’ultimo venne scelto Cosmi) e nonostante l’offerta pluriennale di Santopadre, Colantuono abbia gentilmente declinato l’invito.
Troppo complicata la situazione, troppi i dubbi e le incognite sul presente e sul futuro. E il fatto che Colantuono sarebbe finito nel casting della Salernitana (con Breda, Nesta e Oddo…) la dice lunga sulle possibili alternative nel taccuino del tecnico di Anzio. E Novellino? Beh, a 67 anni Monzon di soddisfazioni se ne è tolte tante e quella di tornare ad allenare il Perugia, la squadra della sua città, sarebbe davvero graditissima. Tra l’altro conosce bene Santopadre da anni essendo stato consulente della squadra risalita dai Dilettanti fino alla B. Solo che le modalità non lo avrebbero ancora convinto. Il fatto di non essere una prima scelta, l’essere stato chiamato in un primo momento per i soli play-out con clausola di conferma in caso di salvezza. Monzon prima di accettare vuol essere sicuro e chiede garanzie. Ieri in serata si è diffusa la notizia di un ‘no’, in realtà nella tarda serata la trattativa è ripresa, serrata. Oggi è previsto l’annuncio, con ogni probabilità sul bus che alle 11,30 partirà per il ritiro di Cascia ci sarà anche Monzon. Anche perché alternative in giro non ce ne sono.
E’ circolato il nome di Fabrizio Ravanelli (‘verrei a piedi’, ha detto Penna Bianca a chi lo ha interpellato) mentre non sarebbe follia pensare alla soluzione interna legata a Giovanni Migliorelli, rampante e capace tecnico della Primavera sulla falsariga del Cosenza salvato da Occhiuzzi. Sono probabilmente mosse che il club ha valutato, ma avrebbero entrambe il sapore di carte della disperazione. In tutto questo, Massimo Oddo fino a ieri sera era rimasto a Pescara ed è un segnale evidente: se anche se non sono arrivate ancora comunicazioni ufficiali dalla società, il rapporto è destinato ad interrompersi di nuovo. Ormai il cerchio si stringe su un solo nome. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero