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PERUGIA - Ora non c'è solo la salvezza diretta da conquistare, ma addirittura i playout da salvare. Questo il responso della 34esima giornata, dopo l'ennesimo passo falso del Perugia. Contro il Cosenza, nella gara considerata quasi da dentro o fuori, nella partita da provare a vincere a tutti i costi dopo una settimana di ritiro per provare a uscire dalla zona playout e risalire pienamente sul treno salvezza, il Grifo per quasi un'ora sembra squagliato al primo sole di primavera.
Qualche fiammata nel secondo tempo, soprattutto dopo l'ingresso di Lisi (unico a cercare di saltare l'uomo e puntare verso la porta) e poco altro. Anzi, un sospirone di sollievo perché proprio l'esterno al 95esimo ha avutola capacità di stendere un giocatore del Cosenza lanciato a rete dopo l'ennesima giocata sbagliata in attacco da un grifone. Neanche l'espulsione di Marras per somma d'ammonizione a cinque minuti dalla fine, più recupero, è stata in grado di accendere un fuoco che sembra essersi spento dopo il 3-0 alla Ternana nel derby.
E ora ci sono i playout da salvare. Il discorso è drammaticamente chiaro: la squadra di Castori al momento giocherebbe gli spareggi salvezza contro il Cittadella, ma ci sono due questioni. La prima è che il Perugia è quartultimo a pari merito con il Brescia, e dunque il quartultimo posto è tutto da conquistare, e il secondo è che se a fine campionato il divario tra quartultima e quintultima fosse superiore a quattro punti, i playout non si disputerebbero. E per il Perugia sarebbe retrocessione diretta.
«Bisogna saper soffrire e combattere fino all'ultimo minuto di questo campionato - dice Curado ai microfoni di Umbria tv a fine gara -. Ci aspettavamo una partita molto difficile per l'importanza di quanto ci giocavamo. Non abbiamo creato tanto ma abbiamo anche concesso poco. Non c'è tempo però di lamentarsi, dobbiamo ripartire subito».
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