Perugia, mazzata post derby: 5mila euro per il petardo lanciato. Il questore: «Non è partito dai gradoni, indagini non facili»

Leali stordito dopo il petardo lanciato dalla curva (FOTO SETTONCE)
PERUGIA - La mazzata post derby arriva, come era facile aspettarsi, dal giudice sportivo: 5mila euro di multa al Perugia «per avere suoi sostenitori, al 32° del...

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PERUGIA - La mazzata post derby arriva, come era facile aspettarsi, dal giudice sportivo: 5mila euro di multa al Perugia «per avere suoi sostenitori, al 32° del primo tempo, lanciato sul terreno di giuoco un petardo che causava il momentaneo stordimento del proprio portiere; sanzione attenuata ex art. 14 n. 5 in relazione all'art. 13, comma 1 lettera b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell'Ordine a fini preventivi e di vigilanza».


Insomma, come se non bastasse l'aver perso un derby al Curi, per giunta in rimonta dopo aver pensato che ormai sul 2-0 fosse poco più di una formalità e dopo aver soprattutto lasciato per strada tre punti importantissimi per provare ad agganciare il secondo posto e dunque la serie A diretta senza passare dai playoff (con tanto di tifosi che contestano, specie sui social, il fatto che società e squadra vadano quasi sempre a toppare gli appuntamenti decisivi) ecco una sanzione pesante quanto giustificata (anche se a pagare al momento è la società e non chi ha tirato il petardo) con il portiere biancorosso Leali che si è accasciato al suolo stordito per qualche secondo e il rischio concreto che la partita venisse sospesa con conseguenze ancora peggiori. Da ricordare come il fattaccio sia avvenuto intorno alla mezzora del primo tempo, quando il Grifo era appena passato in vantaggio.


Di un fatto «grave e pericoloso» ha parlato martedì mattina il questore Giuseppe Bisogno a margine della presentazione dei nuovi funzionari appena arrivati in questura: il nuovo vice questore vicario Angelo Serrajotto e il commissario capo Riccardo Bordinio, vice di Francesco Barba all'ufficio di Gabinetto della questura. «L'attività di indagine da parte della Digos è partita immediatamente dopo il fatto - ha detto il questore riferendosi al lancio del petardo - assieme ai colleghi della Scientifica, ma l'attività investigativa si sta rivelando più difficile del previsto. A quanto si è stabilito infatti, il lancio del petardo sarebbe avvenuto non dai gradoni ma dal boccaporto di entrata e uscita del parterre e diciamo che l'occhio delle telecamere è molto più esaustivo sui gradoni che altrove». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero