Grifo, incubo senza fine: passa anche il Cittadella nel giorno di Curi (0-2). Castori: «Arbitraggio inverecondo. Arrendermi non fa parte del mio vocabolario»

Fabrizio Castori (FOTO GRIFOPRESS)
PERUGIA - La riapertura della curva nord nel giorno in cui, esattamente 45 anni fa, moriva sul campo Renato Curi: gli ingredienti per un rilancio definitivo dopo il successo di...

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PERUGIA - La riapertura della curva nord nel giorno in cui, esattamente 45 anni fa, moriva sul campo Renato Curi: gli ingredienti per un rilancio definitivo dopo il successo di Reggio Calabria, e invece ecco un pesantissimo 2-0 inflitto dal Cittadella.

I veneti vanno in vantaggio dopo 12 minuti con Beretta e la chiudono in pieno recupero, con un Perugia generosamente ma inutilmente lanciato al pareggio. Una partita brutta, caratterizzata da lancioni e tanto agonismo, con la squadra di Castori che al 40' del primo tempo si ritrova anche in dieci per il doppio giallo preso da Iannoni. 

E a fine partita, quando il pubblico esce dal Curi più demoralizzato che deluso («una squadra peggiore di questa non si era mai vista») Castori punta proprio sull'inferiorità numerica e su alcuni errori individuali dei giocatori per spiegare la sconfitta. «Vittoria meritata del Cittadella? Ho da obiettare: hanno capitalizzato un nostro errore sul primo gol, non meritavamo di perdere. Rimasti in dieci al 40' del primo tempo per un cartellino immeritato. Anche altri episodi, un arbitraggio pessimo cui non voglio però attaccarmi. Dobbiamo lavorare e lo sappiamo. Abbiamo un cammino in salita e ne siamo consapevoli. Usciamo battuti ma non umiliati, la squadra specie nel secondo tempo ha corso e lottato. Merita di uscire a testa alta. Mercato di gennaio? Dobbiamo pensare a fare il meglio ora - dice Castori ai microfoni di Umbria tv -. Gennaio è lontanissimo. Dobbiamo guardare le cose nostre: guardo l'impegno che ci ha messo la squadra, la corsa e il ritmo che per una squadra che si deve salvare sono risorse importanti. Abbiamo giocato con tanto cuore, il Cittadella ha capitalizzato un errore nostra. E quell'espulsione troppo severa ci ha penalizzato. Gli episodi stravolgono le partite. Abbiamo i nostri limiti, ma ci siamo scontrati anche con un arbitro inverecondo. Non ci arrendiamo, perché non esiste questa parola nel mio vocabolario»

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Il Messaggero