Troppo costoso il protocollo anti-Covid Si scioglie la squadra dell'Alviano Doccia fredda per la cittadina umbra

Troppo costoso il protocollo anti-Covid Si scioglie la squadra dell'Alviano Doccia fredda per la cittadina umbra
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AMELIA  La società calcistica G.S. Alviano non giocherà il campionato. Un’altra vittima collaterale del Covid -19 che non riesce a far fronte alla mole di regole e adempimenti previsti per continuare l’attività ed è costretta a “mollare il colpo”. Una comunicazione che è arrivata ieri dai vertici della società e che lascia l’amaro in bocca soprattutto per i risultati che negli anni la squadra aveva portato a casa e per la sensazione di abbandono che trapela dalle parole della dirigenza. 

«Viste le innumerevoli difficoltà nell’attuare il protocollo Covid - hanno scritto dalla società- viste anche le difficoltà impiantistiche in cui ci troviamo e non essendo quindi in grado di garantire la salute dei propri tesserati, la società G.S. Alviano prende una decisione di grande responsabilità e rinuncia ad iscriversi al campionato di Seconda Categoria umbra. Si ringraziano tutti i giocatori ed il mister che si erano resi disponibili per questa stagione, si ringraziano i dirigenti e tutti gli appassionati che si sono impegnati per trovare una soluzione ai problemi, si ringrazia il comitato regionale Umbro nella persona di Virginia Pierini l’unica che si è resa disponibile per la nostra causa ed infine ringraziamo anche l’Amministrazione Comunale per lo scarso interesse mostrato alla questione avendo molteplici impegni». 
Una doccia fredda soprattutto per il sindaco Giovanni Ciardo che era rimasto su un quadro del tutto diverso. «Come amministrazione (fanno parte della società anche un assessore e il vicesindaco ndr) - spiega lui stesso - avevamo parlato con la dirigenza verso i primi di agosto proprio perché ci era stata ventilata la possibilità che non si iscrivessero al campionato. Dal canto nostro, avevamo messo sul piatto la possibilità di contribuire anche a livello economico, ovviamente secondo i termini consentiti dalla legge. Da quel giorno non abbiamo più sentito nessuno, fino ad oggi quando abbiamo letto il comunicato che a dir la verità ci ha lasciato piuttosto interdetti». 

La rinuncia al campionato intanto costa cara. A cominciare dalla perdita dei cartellini dei giocatori under venticinque acquistati in passato, alcuni dei quali sono già stati contattati da altre squadre. «A prescindere dal lato economico - commenta il neo presidente della squadra Francesco Granca- l’importante è la salute dei ragazzi. E’ un gran dispiacere non poter giocare, abbiamo saputo che anche altre squadre stanno decidendo in questo senso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero