Burelli, ceo di Ast: «L'acciaio a chilometri zero sarebbe panacea, il governo trasformi i soldi del Monopoli in soldi veri»

«Credo che con la ripresa sarà indispensabile per i paesi rivedere la scala dei valori: non è pensabile lasciare fuori dall'Europa produzioni come...

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«Credo che con la ripresa sarà indispensabile per i paesi rivedere la scala dei valori: non è pensabile lasciare fuori dall'Europa produzioni come mascherine e ventilatori polmonari. In questa ottica credo l'acciao diventi ancora di più una produzione essenziale». Lo ha sostenuto il Ceo di ThyssenKrupp Italia, Massimiliano Burelli, durante un webinair organizzata dalla redazione di Siderweb sulla situazione del settore dell'acciaio e sulle prospettive di ripartenza, a cui hanno partecipato un centinaio di persone fra economisti, esperti del mondo della finanza e giornalisti. 

«Sarà interessante chiedersi - ha proseguito il Ceo Burelli - cosa faranno i clienti italiani dopo questa situazione. Sarebbe auspicabile che finisse quello che io definisco "il turismo siderurgico". Sta partendo la campagna per invitare le persone a comprare italiano. Ecco, io inserirei tra i prodotti di qualità italiani anche l'acciaio inox. Fermo restando che il prezzo fa comunque la differenza, l'acciaio a chilometri zero sarebbe comunque una panacea».
Per quanto riguarda la situazione europea, Burelli ha sottolineato come quasi tutte le aziende concorrenti abbiano continuato a lavorare o fatto interruzioni molto brevi. «La Germania non farà mail lockdown ed è già ripartita. Il 40 per cento dei nostri clienti sta lavorando e ci chiede produzione». Burelli ha poi citato una ricerca fatta sulle aziende italiane che hanno riaperto: «Fermo restando che la salute va messa al primo posto, non risulta ci siano focolai di Covid nelle fabbriche. I luoghi a rischio sono gli ospedali e le residenze protette per anziani».
L'intervento completo sul Messaggero in edicola domani 22 aprile 2020 Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero