Perugia, picchiato a scuola a dodici anni

Perugia, picchiato a scuola a dodici anni
Buttato a terra e picchiato. «Nel corso dello svolgimento delle attività didattiche» recita il referto del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della...

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Buttato a terra e picchiato. «Nel corso dello svolgimento delle attività didattiche» recita il referto del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della misericordia. Insomma, durante l’orario scolastico.


Vittima di quello che sembra in tutto e per tutto un nuovo, violento atto di bullismo in un istituto scolastico è un ragazzino appena dodicenne. Aggredito, secondo quanto raccontato una volta arrivato in ospedale, da alcuni compagni di scuola dal momento che l’indicazione presente sempre nel referto è proprio quella di «persone conosciute» che secondo il ragazzo lo avrebbero aggredito e ferito.
Ferite che per fortuna non sono particolarmente gravi, dal momento che se la caverà con qualche giorno di prognosi.
Ma la gravità del fatto resta comunque, dal momento che stiamo parlando di un’età davvero molto bassa. Un’età che indica come la problematica del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole e in generale nei luoghi frequentati da giovani e giovanissimi resti particolarmente attuale e delicata. 
Questa ultima aggressione, avvenuta in un istituto cittadino, ha inevitabilmente fatto partire alcuni accertamenti. Il caso è stato anzitutto segnalato all’ufficio minori della questura per sviluppare tutti gli approfondimenti del caso. E anche la stessa direzione della scuola è al lavoro per stabilire nel dettaglio quanto accaduto.
I NUMERI 

Del resto ormai ogni situazione di violenza può essere la manifestazione di atti di persecuzione continuati, anche via social, da parte del branco sui soggetti più deboli e dunque è giusto mettere in atto tutti gli accertamenti del caso. Anche perché nel corso di un incontro sul tema di qualche settimana fa, il vice sindaco Tuteri ha presentato dei dati che fanno paura e per questo devono far riflettere: il 50% dei ragazzi che subiscono il bullismo sviluppano stati d’ansia o depressione. L’ulteriore problema è che la metà di quel 50% sviluppa patologie psicologiche in forma cronica o perché non è stato riconosciuto il disagio da parte di genitori e medici o per la mancata presa in carico da parte dei servizi.

 

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Il Messaggero