Brutta sorpresa nel giorno dei Morti: tombe e cappelle depredate e vandalizzate. La mappa dei ladri

Una delle cappelle vittime di ladri e vandali
PERUGIA - Che brutta sorpresa per le famiglie pronte a omaggiare i propri defunti nel giorno dei Morti. Arrivare al cimitero e trovare tombe e cappelle depredate, di vasi ma...

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PERUGIA - Che brutta sorpresa per le famiglie pronte a omaggiare i propri defunti nel giorno dei Morti. Arrivare al cimitero e trovare tombe e cappelle depredate, di vasi ma anche di sculture ed elementi di arredo. È successo ieri mattina a Deruta, dove tante famiglie, fiori in mano e pensieri ai parenti scomparsi, si sono trovate a fotografare gli spazi lasciati vuoti dai ladri per fare le denunce a polizia e carabinieri.

Il sindaco Michele Toniaccini già due giorni fa, sui social, aveva denunciato i raid di banditi e vandali, ma evidentemente non tutte le famiglie si erano rese conto di danni e ammanchi. E ieri, non solo a Deruta, sono arrivate le brutte sorprese. «Ovviamente abbiamo presentato una denuncia ai carabinieri e alla polizia locale – ha detto Toniaccini -. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per venire a capo della questione». Mettendo appunto poi in evidenza come gli inaccettabili atti compiuti si stiano, purtroppo, verificando anche in altri cimiteri, non solo del territorio comunale.
Nelle scorse settimane, infatti, a essere colpiti sono stati per esempio i cimiteri di Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi, Ripa, Ramazzano e Pieve Pagliaccia, per restare nel comune di Perugia. Con i ladri attirati da vasi ed elementi di rame, quell'oro rosso da rivendere illegalmente. «Mi chiedo come si faccia a scendere così in basso, forse per pochi spicci di rame, come si fa ad umiliare anche i morti», si è chiesto sui social l'assessore comunale Luca Merli. Con le segnalazioni di furti e danneggiamenti arrivate anche da Civitella Benazzone, Canneto e pure dalla zona di Bastia, mentre gli ultimi raid sono stati registrati a Collestrada, Sant’Angelo e San Nicolò di Celle. Giusto sulla strada per Deruta.

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Il Messaggero