Bori (Pd), appello al campo largo: «Come forze alternative alle destre apriamo un cantiere di coalizione»

Tommaso Bori
PERUGIA - Un appello a costruire quello che viene definito "campo largo". A un paio di giorni dallo spoglio delle elezioni amministrative, la mano...

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PERUGIA - Un appello a costruire quello che viene definito "campo largo". A un paio di giorni dallo spoglio delle elezioni amministrative, la mano tesa e l'invito a provarci arriva dal segretario regionale del Pd Tommaso Bori: «Le ultime elezioni amministrative hanno riportato il Partito democratico ad essere prima forza in Italia, così come in Umbria, dentro ad un quadro di grande complessità politica - rimarca il consigliere regionale dem - a conferma che nella nostra regione serve un nuovo slancio e lavorare,  guardando già al futuro, alla costruzione di coalizioni plurali, aperte e coese che superino, una volta per tutte, la logica dei cartelli elettorali. Occorre inaugurare una nuova fase, aprire un vero e proprio cantiere condiviso in cui ripensare metodi e contenuti, così da elaborare una proposta politica all’altezza delle sfide locali, regionali e nazionali che ci aspettano». Non a caso quella di Bori è una chiamata che lui stesso definisce "appello alle forze alternative alle destre". 

«Quello che già oggi emerge chiaramente è che il campo largo alternativo alle destre vince quando sta insieme ed è compatto - rimarca Bori - quando lavora in modo più unitario possibile, quando esprime candidature credibili, competenti, coerenti con i valori che si intendono rappresentare... ripartiamo quindi, tutti insieme, da una visione per l’Umbria del futuro, aprendo un laboratorio per costruire nuovi modelli di sviluppo compatibili... erve, dunque, tornare a confrontarsi e a dialogare proficuamente con quel pezzo di società umbra che si è sentita delusa da scelte sbagliate e costruire, insieme a tutte le forze politiche che si riconoscono nei valori democratici e riformisti, un’alternativa credibile che si muova dal basso. Sarà questo il nostro impegno da subito»

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Il Messaggero