Bonus di 20mila euro a chi sposa in chiesa. Diotallevi (Azione Cattolica Terni): «Proposta blasfema»

Bonus di 20mila euro a chi sposa in chiesa. Diotallevi (Azione Cattolica Terni): «Proposta blasfema»
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TERNI – Diventa un caso la presentazione di una proposta di legge alla Camera che prevede un bonus matrimonio fino a 20mila euro ma unicamente per chi si sposa in chiesa. La proposta, depositata dai leghisti  Domenico Furgiuele, Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli ed Erik Pretto, si basa tra l’altro sulla detrazione del 20 per cento delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio religioso: dagli ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, agli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il parrucchiere, il make-up e il servizio fotografico. Quella proposta scatena una polemica che arriva fino a Terni. Per Luca Diotallevi, presidente dell’ Azione Cattolica della Diocesi di Terni -Narni-Amelia, l’idea di rendere il matrimonio religioso economicamente conveniente rispetto a quello civile riesce ad essere allo stesso tempo «incostituzionale e blasfema». E ancora: «Sarebbe  incostituzionale, perché all’art.3 della Carta si legge che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Chi liberamente sceglie di sposare con rito solo civile ha diritto a non subire per questo alcuna discriminazione». 

«Proposta blasfema-  sottolinea Diotallevi -  perché così si aggiunge una convenienza economica ad un segno di misericordia che Dio offre gratis.  Ad un cristiano, poi, quei 20mila euro ricordano un’altra cifra, quella offerta per un tradimento: 30 denari (cfr. Matteo 26, 14-16)».

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Il Messaggero