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Salta la possibilità di rateizzare le bollette e molte attività, specie le più piccole, iniziano ad abbassare le serrande. Basta farsi un giro in centro, partendo da piazza dell’Orologio, passando per piazza San Giovanni Decollato e arrivare in piazza Europa per verificare che qualche esercizio pubblico ha chiuso.
«A fronte di un aumento spropositato dei costi fissi – rivela Daniele Stellati, direttore di Confesercenti Terni – alcune attività, specie le più piccole, hanno già chiuso, mentre altre stanno pensando di farlo. Non è detto si tratti di una chiusura definitiva. Qualcuno sceglie di fermarsi in attesa che arrivino tempi migliori». Subito dopo l’estate alcuni titolari di bar avevano manifestato la loro difficoltà di andare avanti a fronte dell’aumento delle bollette. «A distanza di qualche settimana – dice uno dei titolari di un esercizio di via Gramsci – la situazione è peggiorata.
A prevedere un prossimo futuro a tinte fosche è lo stesso direttore di Confesercenti. «Avevamo già messo in conto che con l’arrivo dell’autunno la situazione sarebbe peggiorata – continua Stellati – la stagione ancora ci sta aiutando ma quando saremo costretti ad accendere i riscaldamenti e la luce - non dimentichiamoci, infatti, che stiamo ancora con l’ora legale – sarà molto complicato andare avanti. Ad avere difficoltà già da ora sono quelle attività che non hanno avuto la possibilità di rateizzare le bollette e così, prima di accumulare debiti su debiti che poi alla fine impediscono anche di chiudere, qualche esercizio ha preferito fermarsi prima. La stessa rateizzazione, per chi ne ha potuto usufruire, è una misura troppo debole rispetto a un aumento esagerato dei costi».
Rispetto a questa situazione c’è anche il risvolto della medaglia: qualche audace che apre o si ingrandisce.
«Ci sono casi di nuove aperture o di attività che si allargano – continua Daniele Stellati – c’è, infatti, qualche imprenditore che si gioca il tutto per tutto per allargare i volumi d’affari».
Basta scorgere l’albo del Suape, lo sportello unico per le attività produttive e l'edilizia del Comune di Terni, per verificare che nelle ultime due settimane si è registrata una certa vivacità rispetto alle richieste di nuove aperture. A fronte della comunicazione della chiusura di due negozi di vicinato, si registrano diverse richieste per l’avvio o in subingresso in attività già aperte. Il settore più “gettonato” resta quella della somministrazione con un sub-ingresso in via San Martino, un ampliamento in via Narni, una nuova apertura in via Ferri. Il problema del caro bolletta, però, resta.
«Servono degli aiuti concreti – conclude Stellati – è servono in fretta».
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