Bocconi avvelenati al parco: Perugia, paura per i bambini

Bocconi avvelenati al parco: Perugia, paura per i bambini
PERUGIA - Non c’è fine al problema delle esche e dei bocconi avvelenati che periodicamente vengono segnalati e rinvenuti nel territorio cittadino, dalla fascia...

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PERUGIA - Non c’è fine al problema delle esche e dei bocconi avvelenati che periodicamente vengono segnalati e rinvenuti nel territorio cittadino, dalla fascia più centrale a quella periferica. Come nell’ultimo caso, verificatosi nella zona di Fratticiola Selvatica. 

A seguito delle verifiche del caso, è finita nero su bianco, come di prassi, una ordinanza sindacale che oltre a disporre la bonifica dell’area, prevede «di intensificare i controlli, al fine di prevenire e reprimere gli eventuali comportamenti illeciti» riscontrati in questa ennesima situazione. 
Situazione potenzialmente di «rischio», specifica l’ordinanza pubblicata nell’albo pretorio del Comune. L’iter delle verifiche, spiega l’atto, è partito a febbraio. Verso metà mese il Comune ha ricevuto la segnalazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana «concernente la presenza di carbammati su campioni di esche» trovate in un terreno agricolo di Fratticiola. 
In base alle normative vigenti (norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati) sono state attivate le procedure per la bonifica del terreno interessato dall’avvelenamento. 
«La presenza di veleni e sostanze tossiche abbandonati nell’ambiente rappresenta un serio rischio per la popolazione umana, in particolare per i bambini, è anche causa di contaminazione ambientale oltre che di danni al patrimonio faunistico in via di estinzione», spiega l’ordinanza. 
Con l’atto, firmato nei giorni scorsi, è stata disposta la collocazione di cartelli, di bonifica di allerta per i cittadini, cui viene chiesto di «condurre gli animali domestici, nella zona indicata, provvisti di museruola o altro presidio idoneo a scongiurare il rischio di ingestione di esche o bocconi avvelenati». 

L’atto spiega chiaramente che nel caso di ritrovamenti di esche o bocconi sospetti serve «usare tutte le cautele necessarie ad evitare il contatto con le stesse e avvisare tempestivamente la Usl Umbria 1, dipartimento di Prevenzione – servizio di Sanità animale- unità randagismo e igiene urbana.
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Il Messaggero