Patteggia la condanna a un anno e otto mesi di reclusione la giovane assisana che la sera del 12 ottobre 2018 ha travolto con la propria Lancia Y una comitiva alle porte di Bastia...
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Roma, litigano per l'affitto: proprietario accoltella inquilino al petto. Arrestato 72enne
La vittima, originaria di Varese ma residente a Borgo Ticino, in provincia di Novara, faceva parte di un gruppo di ex poliziotti che tanti anni fa avevano condiviso il corso in Piemonte ed avevano deciso di trascorrere qualche giorno in Umbria per un pellegrinaggio ad Assisi. Il dramma è avvenuto in via Campiglione, nella frazione di Bastiola, quando l’imputata «per imprudenza, negligenza e imperizia» ha investito quel gruppo di pedoni che intorno all’ora di cena erano usciti a piedi dall’hotel Turim in cui alloggiavano per uscire a mangiare in una vicina pizzeria. Ed è stato proprio in quel tratto di strada poco illuminato che la rimpatriata si è trasformata in tragedia con il drammatico investimento ricostruito nelle carte dell’accusa: «L’imputata - si legge - non prestando la necessaria attenzione all’eventuale presenza di pedoni sul margine destro della carreggiata, presenza prevedibile stante la prossimità del centro abitato, non ha adeguato la velocità nonostante la visibilità fosse limitata per l’orario notturno e per la mancanza di illuminazione pubblica, procedendo alla velocità di circa 60 chilometri all’ora, superiore al massimo consentito di 50 km/h che avrebbe consentito di avvistare i pedoni almeno 50 metri prima e di arrestare l’auto in soli 33,5 metri, così evitando l’impatto, ha attinto più persone con il lato destro dell’auto cagionando la morte di Nicoletta Bolzani, che è deceduta per arresto cardiorespiratorio, e le lesioni ad altre sei persone». Nel caso di un compagno di viaggio gravissime, gravi per altre quattro persone; trauma senza fratture, invece, per l’ultima donna.
A margine dell’udienza ha dichiarato l’avvocato Berretti: «Nonostante sia trascorso un anno da quel drammatico giorno la mia cliente è, inevitabilmente, ancora molto scossa per quanto accaduto. Non stava parlando al cellulare quando è avvenuto il sinistro, in quel tratto la strada è particolarmente buia e non c’è neppure il marciapiedi. Dagli accertamenti svolti è emerso che non andava forte al momento dell’impatto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero