Baschi, inaugurata l'edicola "La Quotidiana 313". Il sindaco Bernardini: «Abbiamo realizzato un piccolo miracolo»

Baschi, inaugurata l'edicola "La Quotidiana 313". Il sindaco Bernardini: «Abbiamo realizzato un piccolo miracolo»
Festa grande a Baschi, in piazza Giovanni Paolo II, sabato 12 marzo, per l'inaugurazione dell'edicola “La Quotidiana 313”. Dopo 10 anni dalla chiusura del...

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Festa grande a Baschi, in piazza Giovanni Paolo II, sabato 12 marzo, per l'inaugurazione dell'edicola “La Quotidiana 313”. Dopo 10 anni dalla chiusura del chiosco-edicola, torna a Baschi la vendita di quotidiani, riviste e periodici grazie alla “Cooperativa De' Pazzi” che si è aggiudicata il bando emesso dal comune. 

A tenere a battesimo l'avvio delle attività, oltre a tanti cittadini e a tanti bambini per i quali erano previste divertenti attività di lettura e gioco, il sindaco di Baschi, Damiano Bernardini, e il presidente della cooperativa "De' Pazzi", Luca Trippini. Con loro anche Morena Di Cristina, sarà lei infatti a gestire “La Quotidiana” per conto della cooperativa, ci sarà lei insomma, giorno per giorno, dietro al bancone dell'edicola che già da ieri è stata presa letteralmente d'assalto dai bambini in cerca soprattutto delle figurine dei loro beniamini. Figurine, ma anche quaderni, penne, piccoli giochi, e soprattutto quotidiani e riviste che tornano finalmente a lasciarsi acquistare, sfogliare e leggere sulle panchine della piazzetta.

«Ringrazio tutti i cittadini e tutti i soci della cooperativa che hanno lavorato affinché si potesse realizzare questo bellissimo progetto – ha detto il sindaco Bernardini prima del taglio del nastro – sentiamo di aver realizzato un piccolo miracolo, abbiamo costruito quello che è di fatto un progetto molto più ampio della sola edicola che riapre – ha continuato – il chiosco sarà infatti molto più di un punto vendita di giornali, sarà un luogo di aggregazione, un nuovo elemento che arricchisce la nostra comunità. L'apertura della edicola segue nel tempo, l'avvio di una attività di fioraio e di lavanderia automatica sulla stessa via, credo che questo sia un segnale importante in un momento storico come quello in cui viviamo nel quale i piccoli borghi subiscono fenomeni di spopolamento, abbandono, chiusura della attività economiche. Attraverso queste attività che scommettono sul nostro territorio vogliamo dare l'immagine di una realtà viva che guarda al futuro». 

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Il Messaggero