Barbara Corvi, il Riesame prende tempo su Lo Giudice

Barbara Corvi, il Riesame prende tempo su Lo Giudice
L'udienza fiume di fronte al tribunale del riesame si è chiusa con la richiesta di annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in cella Roberto...

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L'udienza fiume di fronte al tribunale del riesame si è chiusa con la richiesta di annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in cella Roberto Lo Giudice. Che da venti giorni è a Sabbione con l'accusa di aver ucciso la moglie Barbara Corvi, 35 anni, scomparsa dalla sua casa di Montecampano di Amelia il 27 ottobre 2009, e di aver fatto sparire il corpo. Al termine dell'udienza, andata avanti per cinque ore, il tribunale si è riservato di decidere sulla richiesta avanzata dalla difesa dell'indagato. A sostenere l'accusa il procuratore, Alberto Liguori, che in un paio d'ore ha ripercorso i dettagli dell'indagine che è stata riaperta su suo impulso due anni fa. Quando gli investigatori dell'arma hanno riletto le carte messe insieme dopo la misteriosa scomparsa di Barbara arricchendole con le testimonianze di tre pentiti parenti dei Lo Giudice.


Per gli avvocati Giorgio Colangeli e Cristiano Conte, che difendono Lo Giudice, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, Simona Tordelli, è da cancellare. Di fronte ai giudici del Riesame da parte dei legali non sono state risparmiate accuse neppure tanto velate nei confronti dei tre collaboratori di giustizia, la cui testimonianza ha inchiodato Roberto e suo fratello Maurizio, indagato a piede libero con le stesse ipotesi di reato. Il primo a parlare fu un altro fratello, Nino Lo Giudice, collaboratore di giustizia, che dirà di aver appreso dai due della scomparsa di Barbara e del loro coinvolgimento nella vicenda. Il suo braccio destro, Consolato Villani, rincarò la dose, dicendo di aver appreso da un altro componente del clan, Giuseppe Reliquato, che era scomparsa un'altra donna della cosca Lo Giudice facendo riferimento a Barbara Corvi e ad Angela Costantino (la cognata di Barbara sparita nel nulla molti anni prima) perché io capissi, in termini di ndrangheta, che anche Barbara aveva fatto la stessa fine.

Poi la testimonianza di Federico Greve, ex marito dell'attuale compagna di Roberto Lo Giudice che si è trasferita ad Amelia portando pure suo figlio. In occasione delle sue visite in Umbria per incontrare il figlio, Greve aveva parlato con Roberto che, lamentandosi del comportamento del ragazzo, l'avrebbe liquidato con una frase inquietante: Murerò tuo figlio se continua così, come ho murato mia moglie. Interrogato nei giorni scorsi dal procuratore per oltre sei ore, Roberto Lo Giudice si era proclamato innocente.
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Il Messaggero