Bando per gli infermieri in pensione: verrano destinati in diversi servizi

Bando per gli infermieri in pensione: verrano destinati in diversi servizi
Richiamo alle armi per gli infermieri in pensione, in considerazione della carenza cronica di questa figura sanitaria ed anche tenuto conto delle recrudescenza del covid-19 con la...

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Richiamo alle armi per gli infermieri in pensione, in considerazione della carenza cronica di questa figura sanitaria ed anche tenuto conto delle recrudescenza del covid-19 con la variante Omicron. Coloro che sono interessati al bando saranno destinati alle attività clinico- assistenziali nell’ambito delle strutture di competenza dell’Azienda di via Bramante. una volta aderito  alla richiesta potranno prestare servizio nelle aree più critiche del comprensorio, vale a dire negli ospedali, nei distretti sanitari, nelle sedi vaccinali ed anche dei drive-through per tamponi.  Il loro apporto si concluderà il 30 marzo prossimo. Il compenso lordo è  fissato a 30 euro all’ora per 36 ore settimanali. La richiesta da parte dell’Usl è stata fatta in considerazione che non  si trovano più infermieri sul territorio, ma non solo loro, mancano anche medici e operatori socio sanitari, per via dei concorsi che stentano a partire, come quello congiunto con l’Usl1 fermo al palo dall’anno scorso. Tutto questo mente disperatamente le persone in  quarantena si affannano a chiamare i numeri dell’emergenza covid della Regione per capire a chi rivolgersi per il tampone che li dovrebbe “liberare” dalla contumacia. La situazione in molti casi è fuori controllo ed il vero picco dei contagi non è ancora finito. La preoccupazione dell’Usl e che siano pochissimi coloro che aderiranno alla richiesta andando a peggiorare la situazione di tracciamento e del controllo del virus. Intanto procede nella palestra Casagrande la vaccinazione ed anche i medici di base continuano la loro opera di recarsi casa per casa per vaccinare le persone più fragili che non possono uscire. Mancano ancora persone che si devono vaccinare per la terza dose. Nel frattempo rimangono in casa avendo i classici sintomi del covid anche se si potrebbe trattare dell'influenza.     


 

 

 

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Il Messaggero