Ternana, Bandecchi: «Prima l'associazione "Terni nel cuore", poi un laboratorio per studiare il virus»

Stefano Bandecchi, patron della Ternana ma anche l'ideatore e l'anima dell'associazione "Terni nel cuore". Ogni settimana i calciatori della Ternana, alcuni...

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Stefano Bandecchi, patron della Ternana ma anche l'ideatore e l'anima dell'associazione "Terni nel cuore". Ogni settimana i calciatori della Ternana, alcuni tifosi e una parte dello staff portano dei pacchi con prodotti alimentari e per l'igiene alle famiglie di Terni che stanno attraversando momenti di difficoltà. Un progetto di tre anni, per ora, finanziato con 500mila euro l'anno dallo stesso Bandecchi.

Nel giro di pochi giorni ha messo in piedi l'associazione per far fronte alle difficoltà delle famiglie Ternane. Un gesto concreto in questo periodo drammatico.
«Sì, questa settimana andremo dal notaio per l'atto formale ma già i calciatori della Ternana, tifosi e lo staff stanno portando nelle case di almeno duecento famiglie ternane i pacchi alimentari una volta a settimana. Questo significa che siamo vicini a sei - settecento persone. Poi penseremo anche alle spese mediche e dentistiche».
Questo è l'inizio, lei ha parlato di una prospettiva di tre anni.
«Sì, spero di coinvolgere altri imprenditori del territorio e di passare a una fase due in cui sarà possibile anche trovare lavoro a chi l'ha perso, ad esempio. Credo che questa associazione sia una iniziativa molto importante per la città perchè coinvolge la tifoseria. Sul campo possiamo continuare a litigare ma su questa iniziativa siamo tutti d'accordo. Credo che la Ternana insieme ai suoi tifosi abbia fatto una grande cosa. Diciamo che la Ternana si è guadagnato almeno un punto Paradiso e che dopo la partita sul campo avrà il suo terzo tempo».
Anche l'allenatore, Fabio Gallo, si è impegnato, ha pure donato il sangue.
«Beh, Gallo un po' di sangue lo doveva dare a Terni..».
Ma con tutto questo impegno su Terni non è che sta pensando di candidarsi alle prossime elezioni?
«No, no. Il sindaco che c'è è bellissimo, quelli che verranno saranno bellissimi: non c'è spazio per la politica in questa operazione che, invece, unisce tifoserie che la pensano anche politicamente in modo diverso».
Lei è un imprenditore della cultura e della scienza. Pensa anche di impegnarsi sul fronte della ricerca in tema di Covid19?

«Certamente sì. In università ho già un laboratorio di biologia genetica ma investirò due milioni di euro per farne uno di virologia. Il coronavirus ci ha insegnato che dobbiamo stare doppiamente attenti. Voglio fare uno studio approfondito e credo che con due milioni di euro si possa comprare una attrezzatura importante per fare delle ricerche significative. Voglio cambiare il motto "In bocca al lupo" in "in bocca al coronavirus" e poter dire "Crepi!"» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero