Baby gang, il Pd di Terni attacca: «Ai giovani servono spazi funzionanti, non la Fontana dello Zodiaco»

Baby gang, il Pd di Terni attacca: «Ai giovani servono spazi funzionanti, non la Fontana dello Zodiaco»
  TERNI - La comparsa di una “baby gang” in città infiamma il dibattito sul disagio giovanile. Che non è mai stato così animato come in...

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TERNI - La comparsa di una “baby gang” in città infiamma il dibattito sul disagio giovanile. Che non è mai stato così animato come in questi ultimi due anni. Un periodo di isolamento troppo lungo, per i ragazzi.  In una nota condivisa, il Pd di Terni e il circolo Ferriera, accendono i riflettori soprattutto su alcune zone della città: «Ricadute in uno stato di abbandono».  «Da ciò che si sa in merito agli episodi spiacevoli avvenuti in questi giorni è che si sono spesso verificati tra il quartiere Cospea e la zona di vocabolo Staino. In parti di città, cioè, interessate da numerose aree che vanno recuperate e restituite ai cittadini». Zone in cui il degrado sembra avere la meglio (Cospea, Quartiere Italia, San Valentino, San Giovanni), nonostante si sia investito, negli anni passati, in interventi di riqualificazione urbana. Perchè le azioni non devono interrompersi, ma continuare. «Forse – si insinua nella nota –  i nostri amministratori sono stati troppo impegnati a riempirsi la bocca e le bacheche della fontana di Piazza Tacito ignorando che a poca distanza impera l’abbandono totale». La soluzione è «Restituire dignità e presidi sociali a questi quartieri e riconoscere ai giovani spazi di aggregazione e il diritto alla salute mentale». «Il problema della disoccupazione giovanile, l’isolamento sociale che il Covid ha imposto, la mancanza di prospettive, stanno condannando i ragazzi  a vivere una realtà molto più difficile di quella che hanno vissuto i loro genitori. Se veramente vogliamo risolvere tutti questi problemi una volta per tutte, dobbiamo riconoscere ai giovani quello che spetta loro: un sistema di formazione funzionante, un modo di vivere dignitosamente, spazi e occasioni di aggregazione, e il diritto alla salute mentale che soprattutto in un momento come questo è fondamentale».

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Il Messaggero