Avigliano Umbro, contro le mafie ricordando Rino Gaetano: impegno e denuncia per "un mondo diverso"

Avigliano Umbro, contro le mafie ricordando Rino Gaetano: impegno e denuncia per "un mondo diverso"
AVIGLIANO UMBRO Giornata contro le mafie, domenica in biblioteca "Ricordo di Rino Gaetano". L'appuntamento è per il 24 marzo alle 16,30 alla...

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AVIGLIANO UMBRO Giornata contro le mafie, domenica in biblioteca "Ricordo di Rino Gaetano". L'appuntamento è per il 24 marzo alle 16,30 alla biblioteca comunale dove il Laboratorio del paesaggio, in occasione della ventinovesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, ha organizzato una giornata dedicata al cantautore crotonese scomparso nel 1981.

Nelle vesti di narratore, Alessandro Puglielli, poi la musica e canto di Luciano Vitali, le letture del pubblico, video, musica e letture, ricordando il lavoro di Rino Gaetano, le sue parole, le sue denunce, il suo impegno "per un mondo diverso". 

«I brani di Rino Gaetano - spiega Paola Venturi - sono un manifesto di denuncia sociale, spesso celata da testi apparentemente leggeri e disimpegnati. In alcune sue canzoni arrivò a fare nomi e cognomi di uomini politici del tempo e non solo e, anche per questo, i suoi testi e le sue esibizioni dal vivo furono più volte segnati dalla censura».

Testi sempre attuali.

«Le sue canzoni - continua -sono ancora tutte attualissime, amate, cantate  e ancora rivisitate dai molti interpreti.  Rino Gaetano è stato un maestro per il suo modo ironico, ma mai banale, di avvicinarsi ai piccoli e ai grandi temi della quotidianità. Difensore dei contadini del Sud Italia, dei quali si ergeva quasi a paladino, e nemico dei giochi di potere della politica».

Uno spaccato della società. «A rileggerle 50 anni dopo -dice - le sue filastrocche ci dimostrano come le logica del potere non sia cambiata. Sono cambiati i metodi ma gli insabbiamenti e l’omertà dominano sulle nostre vite, sostenendo un gioco di potere che mai ha il sapore della verità e della giustizia sociale».  

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Il Messaggero