Autofocus: la bicicletta merita un Gran Prix

Ruggero Campi
PERUGIA - Già da ottobre qualche automobilista ha iniziato a sfoggiare, sul tetto dell’auto, il porta sci. Accessorio le cui vendite sono crollate. Crollate,...

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PERUGIA - Già da ottobre qualche automobilista ha iniziato a sfoggiare, sul tetto dell’auto, il porta sci. Accessorio le cui vendite sono crollate. Crollate, soprattutto con l’avvento dei sedili posteriori con Skysac e, quasi contemporaneamente, del “sarcofago”; sì, avete capito bene, quel bruttissimo anche se capiente recipiente che – in verità – ha sostituito anche il portabagagli.


Una volta, fino agli anni 80 per lo meno, mettere un porta bagagli sul tetto non dava proprio l’immagine di un automobilista sportivo e dandy, a meno che l’auto non fosse stata uno Spider, una Porsche 356 o un maggiolino Volkswagen per le quali i portabagagli rappresentavano e rappresentano tutt’ora una vera e propria sciccheria. Come dicevo – tuttavia - sin da ottobre ho piacevolmente notato autovetture con il porta sci e automobilisti con visi soddisfatti per la diversità della loro auto rispetto alla tua che ne era priva. Ma la cosa bella è che i porta sci, in quanto ti fanno diverso, con molta probabilità rimarranno lì sul tetto fino a giugno, quando per forza dovranno essere riposti in garage o modificati in porta surf o qualcos’altro che faccia “fico”: vita dura in tal senso, per il porta biciclette. Difatti, a meno che il periodo non sia quello delle Maraton rese note dagli industriali del nord, per fare il fico, l’automobilista al nord (nelle Dolomiti) dovrebbe dunque andare, come dire, se ti porti la bici sul tetto in Umbria semplice ciclista rimarrai ma, … se qualche nostro noto industriale dell’abbigliamento in cachemire andasse in bici le cose potrebbero cambiare, all’improvviso. (E’ un invito.) Ma torniamo al porta sci. C’è chi narra, con dovizia di particolari, di SUV e station wagon con l’accessorio sul tetto anche d’estate, con l’automobilista tutto abbronzato sperando di farti capire che lui scia anche sui ghiacciai, indipendentemente dai mesi dell’anno.


Ma ora che le stagioni non sono più come una volta e i ghiacciai si sciolgono, cosa si potrà mettere sul tetto dell’auto quest’anno che Pasqua è bassa? Chi scrive continua a sperare nella bicicletta, magari d’epoca, perché nel frattempo non è da escludersi che anche in Umbria prendano piede le mitiche gare storiche che già si organizzano con successo in Toscana. E a noi non manca proprio niente. La “Francescana” è quasi pronta e la speranza è che pedali anche in tal senso la Regione Umbria, assessorato al Turismo! Meditate gente, meditatema in fretta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero