Taddei, Opera del Duomo di Orvieto: «Riportare la Cattedrale alla missione per la quale è stata costruita»

Taddei, Opera del Duomo di Orvieto: «Riportare la Cattedrale alla missione per la quale è stata costruita»
Quale migliore valorizzazione della cattedrale di Orvieto se non riportare al centro la missione per la quale è stata costruita? E' questo il tema di una...

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Quale migliore valorizzazione della cattedrale di Orvieto se non riportare al centro la missione per la quale è stata costruita? E' questo il tema di una intervista che il neo presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto, Andrea Taddei, ha rilasciato nei giorni scorsi a Michela Massaro, responsabile del periodico di informazione della Diocesi Orvieto-Todi, “La Voce”. 

Taddei, nel corso del proprio intervento, ha parlato degli obiettivi del consiglio di amministrazione, che dal dicembre 2020 presiede, individuando proprio del ritorno alla missione originaria del Duomo la chiave di lettura che possa rivalutare la cattedrale: «Il duomo è la cornice di una presenza rivelata e incarnata, quella di Gesù nell’Eucarestia - ha spiegato - chi entra in duomo, prima di alzare lo sguardo per contemplarne la bellezza, dovrebbe essere pervaso dalla forza del miracolo eucaristico. Quale migliore valorizzazione della cattedrale se non riportare al centro la missione per la quale è stata costruita, ovvero custodire il miracolo eucaristico, rimettendo al centro l’eucarestia nella vita della Chiesa?».

Dall'insediamento, il nuovo cda sta lavorando a progetti e proposte che vanno dalla normale amministrazione dei beni, alla manutezione della Cattedrale e in questo momento in cui la pandemia da Covid-19 ha di fatto azzerato i flussi turistici è per Taddei il tempo giusto per «programmare, progettare interventi e manutenzioni, per migliorare in efficienza e in accoglienza. È nostra intenzione approfittare di questo tempo particolare - spiega - per riprendere e aggiornare l’inventario delle opere di nostra proprietà. Altro aspetto è la messa in sicurezza, oltre alla cattedrale, degli edifici e delle nostre proprietà, per evitare di incorrere in situazioni critiche per mancata cura del patrimonio.»

(foto gentilmente concessa dall'Ufficio Comunicazioni della Diocesi Orvieto-Todi)

 

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Il Messaggero