Attacchi social ai cronisti umbri dai tifosi, l'ordine giornalisti prende posizione: "Basta con la violenza verbale"

Attacchi social ai cronisti umbri dai tifosi, l'ordine giornalisti prende posizione: "Basta con la violenza verbale"
Attacchi, critiche, sarcasmo a volte sprezzante, talvolta persino ingiurie. Il mondo dei social media, specialmente in gruppi e profili legati ai tifosi delle squadre di calcio,...

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Attacchi, critiche, sarcasmo a volte sprezzante, talvolta persino ingiurie. Il mondo dei social media, specialmente in gruppi e profili legati ai tifosi delle squadre di calcio, riserva spesso anche commenti o post che mancano di rispetto ai giornalisti, o ne screditano il lavoro. L'ordine dei giornalisti dell'Umbria prende posizione con una propria nota. Lo spunto arriva da critiche rivolte all'atteggiamento dei cronisti ternani in occasione della conferenza stampa del presidente della Ternana Stefano Bandecchi dopo Ternana-Cittadella e dopo l'alterco avuto dallo stesso con una parte della tifoseria con reciproco scambio persino di sputi. "L'Ordine dei giornalisti dell'Umbria - si legge nella nota - condanna i continui e violenti attacchi social a cui è sottoposta sempre più frequentemente la categoria sui territori. Ultimi gli episodi di violenza verbale avvenuti in ambito sportivo dopo la conferenza stampa di sabato 25 febbraio al Liberati di Terni". L'invito, dunque, è a un confronto non aggressivo ma costruttivo e civile. Per esprimere anche dissenso nei confronti dell'operato dei cronisti, ma in maniera educata e serena. "Fermo restando il diritto di ognuno di criticare e manifestare civilmente dissenso, l'Ordine dei giornalisti ritiene intollerabile la denigrazione della categoria, che opera peraltro in condizioni sempre più difficili in ogni contesto, svolgendo un ruolo fondamentale e troppo spesso disconosciuto in una società libera e pluralista. Espressioni violente e diffamatorie non rientrano nel diritto di critica e come tali possono essere perseguite nei termini di legge. Il confronto civile resta lo strumento indispensabile in ogni occasione".

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Il Messaggero