TERNI Ritirata la procedura di mobilità e 30 giorni di tempi per un nuovo piano. Dopo 15 ore di trattativa i tedeschi hanno dovuto cedere al "lodo" della ministra Federica...
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Il lodo. La trattativa è durata quindici ore. La ministra ha cominciato una serie di accordi bilaterali con le parti (governo e multinazionale - governo e istituzioni localei - governo e sindacati), per capire quali fossero le posizioni di tutti. Poi ha fatto la sua proposta: il "lodo Guidi", una serie di punti che impegnavano tutte le parti. In sostanza il punto centrale era il ritiro delle 550 procedure di mobilità e del piano, 30 giorni di tempo per riscriverlo. I sindacati, dal canto loro, si impegnano a non mettere in atto inziative unilaterali (scioperi, manifestazioni, occupazioni, etc).
Il pressing. La trattativa è durata 15 ore, durante le quali l'ad di Ast, Lucia Morselli, (affiancata, però, probabilmente anche a sua insaputa dal capo del personale di Essen, dato che l'interprete di tedesco è stata chiamata al ministero all'ultimo minuto), non ha smentito al sua fama di dura. Alle 6 e 30 di questa mattina stava ancora contestando una parola sul testo del lodo, all'articolo 6, che era sostanzialmente ininfluente rispetto all'impianto dell'accordo proposto da Guidi. Il muro della ministra, che da due giorni aveva comunque dei contatti con la Morselli non ha fatto alcuna breccia.
"Siderugia essenziale per l'Italia. «La mediazione del Governo è riuscita ad evitare che atti unilaterali compromettessero il futuro di una presenza industriale essenziale non solo per la regione Umbria ma per tutto il territorio nazionale.
Il clima è cambiato. In questo mese ci sono stati molti segnali che il clima intorno alla vertenza Ast era cambiato. Una diplomazia più fitta, manifestazioni da parte dei sindacati che avevano superato, finalmente, i confini regionali, un interesse più vasto sulla vertenza da parte delle forze poltiche e, non da ultimo, anche il percorso delle altre vertenze sull'accaio, l'Ilva prima di tutto, per cui c'è stato un interessamento da parte di AcelorMittal, che potrebbero favorire anche una ricollocazione di Ast. Ieri pomeriggio, poi, il ministro del Lavoro Poletti, alla festa dell'Unità di Orvieto, aveva pronunciato parole dure nei confronti della ThyssenKrupp: "E' giusto che una azienda porti avanti il suo interesse e faccia presente i problemi che incontra, ma non è ammissibile che si arrocchi sulle sue posizioni, dettando le condizioni della trattativa e non essendo disponibile a cedere nulla".
Le prime reazioni. "Questo è un risultato che, di fatto, sposta le lancette avanti di trenta giorni. In caso contrario le lettere di mobilità sarebbero arrivate a destinazione - ha sostenuto Daniele Francescangeli, Ugl - Deve essere chiaro che questa è una grossa opportunità per l'azienda più che per noi. L'Italia ha dato una grande manifestazione di maturità e serietà: a sostegno di Ast si sono espresse tutte le forze politiche, che anche ieri hanno mandato rappresentanti anche di spicco a sostenere gli operai che manifestavano davati al Mise. Il Papa ha fatto sentire la sua voce, il governo ha dimostrato fermezza ma anche volontà di arrivare a una conclusione. Noi sindacati siamo stati responsabili al punto tale che ieri gli operai che erano venuti a manifestare l'hanno fatto autotassandosi e prendendo una giorno di ferie, senza che fosse indetto alcuno sciopero. Ora sta alla Thyssen dimostrare che vuole rispettare i patti di rilancio del sito, come nell'accordo firmato con l'Antirtrust. Ogni comportamento diverso dimostrerà che l'azienda, in realtà, ha solo intenzione di smobilitare". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero