Ast, qualche luce e molte ombre dopo l'incontro al ministero

Contro ogni promessa iniziale continua la cassa integrazione e la firma per l'accordo di programma slitta ancora

Ast, qualche luce e molte ombre dopo l'incontro al ministero
Le aspettative erano molte, il risultato deludente per alcuni, soddisfacente per altri. L’esito del tavolo Ast al Mimit, infatti, per i sindacati ha evidenziato la...

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Le aspettative erano molte, il risultato deludente per alcuni, soddisfacente per altri. L’esito del tavolo Ast al Mimit, infatti, per i sindacati ha evidenziato la mancanza di certezze mentre Regione ed Ast Arvedi hanno espresso viva soddisfazione parlando di «una svolta decisiva nel rilancio del fondamentale sito produttivo ternano».

«In concreto non c’è nulla rispetto al giorno precedente - evidenzia il segretario della Fismic Giovacchino Olimpieri - l’unica novità è che l’azienda dovrà presentare entro il 30 giugno una serie di documenti per accedere ai fondi della finanza agevolata e dare avvio all’accordo di programma, ma su questo in dettaglio non c’è nulla».

 

Non la vede così il segretario della Uilm Simone Lucchetti. «Finalmente abbiamo una calendarizzazione degli impegni che il ministero si prende rispetto alla situazione di Terni e questo ci dà una speranza. Prima avevamo soltanto l’espressione di volontà da parte di qualcuno, ora abbiamo delle date, quella del 30 giugno e quella dopo l’estate, per cercare di portare a casa un risultato che diventa determinante per il futuro di Ast. Chiaramente ci aspettiamo che queste date siano rispettate altrimenti andrebbe in difficoltà tutto il territorio. La politica deve essere responsabile nel cercare di sostenere un territorio ed un’azienda che fondamentalmente fa girare un’economia». Per la Fim Cisl nell’incontro «sono state confermate difficoltà su questioni fondamentali come energia e infrastrutture che suffragano le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali che hanno sempre rivendicato un accordo territoriale che nei suoi fattori localizzativi poteva favorire Ast, il tessuto industriale e in generale tutta la comunità. Al momento sarebbero 840 milioni di euro le risorse che Arvedi intenderebbe investire sul territorio ternano per il piano industriale. È stata confermata la volontà di lavorare sui pilastri già dichiarati come il rafforzamento dell’inossidabile, compresa la produzione di tubi e di fucinati, determinanti in questo contesto storico, l’efficientamento degli impianti produttivi, la decarbonizzazione del sito produttivo, riportando la lavorazione del magnetico a Terni». «Abbiamo manifestato grande preoccupazione per la mancanza di certezze sia sul piano industriale che sull’accordo di programma - hanno commentato i segretari della Fiom-Cgil Michele De Palma e Alessandro Rampiconi - perché è necessario avere garanzie sull'occupazione, dei diretti e dell’indotto, sulla continuità di lavoro visto che nell’ultimo mese l’azienda è ricorsa all’utilizzo della cassa integrazione. Per la Fiom è necessaria la programmazione e per questo è necessario fissare un incontro rapidamente, nella seconda metà del mese di giugno, presso il ministero per verificare l’andamento del percorso per l’accordo di programma a seguito del piano industriale».

Nel tavolo Ast è entrata inevitabilmente la vertenza Tct. «Abbiamo chiesto l’avvio del tavolo territoriale sul piano industriale - sottolinea Olimpieri - e l’opportunità di discutere di tutta una serie di argomenti che ho ribadito al ministero, a partire dalla filiera del tubo. Per noi è necessario capire, oltre alle strategie dell’azienda, anche quelle che sono le definizioni su tutte le filiere dei fucinati e dei tubi in quanto abbiamo la procedura di licenziamento dei lavoratori della Tct, che sono parte integrante del sistema del taglio del Tubificio. L’impegno del ministero è stato quello di riconvocare un tavolo nei primi giorni di luglio per aggiornarci».

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Il Messaggero