TERNI Anche stavolta si può dire che è andata bene. Il terzo infortunio sul lavoro nel giro di una settimana all’Ast avrebbe potuto avere conseguenze...
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Si tratta del terzo incidente nel giro di pochi giorni nel polo siderurgico ternano che vive un momento molto particolare dopo l’intenzione annunciata da Thyssen di mettere in vendita il sito, ma anche dopo il mancato rinnovo del contratto di 17 lavoratori interinali ed i continui spostamenti di personale da un reparto all’altro denunciati dai sindacati. Mercoledi scorso al Centro di Finitura a Sabbione, dalla giostra portarotoli si era sganciato un rotolo d’acciaio del peso di 20 tonnellate ed un lavoratore aveva riportato delle contusioni per schivare il contatto che poteva essere fatale. Giovedì, invece, nel reparto Lac in viale Brin un operaio di 43 anni era rimasto colpito durante il primo turno nel cosiddetto Treno a caldo mentre era impegnato in una manovra di spostamento di una ‘barca’, il contenitore di metallo dove finiscono gli scarti delle lavorazioni, riportando la frattura scomposta dell’omero e dell’acetabolo sinistro con 60 giorni di prognosi. Ai timori di un depotenziamento del polo siderurgico ternano, denunciate da Rsu e sindacati, crescono sempre di più le preoccupazioni in materia di sicurezza. Per Massimiliano Catini della Fiom Cgil: «Anche stavolta poteva andare molto peggio. L’azienda dovrebbe dare più ascolto alle Rsu ed ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza quando vengono contestate alcune cose oppure quando vengono dati alcuni suggerimenti. Si tratta del reparto dove due interinali finiscono domani (oggi, ndr) la loro esperienza e dove sono state appena mandate altre due persone. Non vorrei che i carichi di lavoro ed i continui spostamenti, vista la situazione che abbiamo denunciato più volte, facciano calare il livello di attenzione o di sicurezza».
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Il Messaggero