Ast e ambiente, il Comune pressa Regione e azienda «Risposte serie ai cittadini»

Ast e ambiente, il Comune pressa Regione e azienda «Risposte serie ai cittadini»
L’Ast ha appena annunciato di aver scelto l’azienda che gestirà il processo di trattamento delle scorie dell’acciaio inossidabile, con l’obiettivo...

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L’Ast ha appena annunciato di aver scelto l’azienda che gestirà il processo di trattamento delle scorie dell’acciaio inossidabile, con l’obiettivo di trasformarle in materiali da riutilizzare e commercializzare ed evitare che finiscono in parte discarica. Ma al Comune non basta e fa pressing sulle acciaierie di viale Brin ma anche sulla Regione e sull’Arpa perché diano vita a un cambio di passo ambientale e a un legame più stretto e collaborativo con palazzo Spada. «Non vogliamo più avere un ruolo da comprimari ma dobbiamo diventare i direttori d’orchestra del tavolo ambientale che riguarda una città come Terni che ha bisogno di risposte concrete e le più rapidi possibili sull’emergenza inquinamento». L’assessore all’Ambiente Benedetta Salvati è un ingegnere ambientale e fino a pochi giorni fa lavorava all’Arpa. Conosce perfettamente le criticità delle acciaierie. Quando ha accettato la proposta del sindaco Leonardo Latini di entrare in Giunta lo ha fatto anche per cercare di dare una svolta alla politica ambientale di palazzo Spada. Non alza la voce, ma vuole garanzie per il futuro: «L’attesa notizia da parte di Ast - dice l’assessore Salvati - di aver assegnato l’appalto per il trattamento delle scorie è stata accolta con soddisfazione da questa amministrazione, ma quell’impianto costituisce una delle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale che, seppur in tempi lunghi, deve trovare finalmente la sua applicazione con la realizzazione del progetto affidato alla ditta finlandese. Come tecnico -continua Salvati - ne riconosco tutti i limiti, legati alle caratteristiche dei materiali recuperabili che tuttavia possono essere superati ma soprattutto limiti legati alla commercializzazione e quindi all’effettivo utilizzo del materiale stesso. Voglio sperare però che l’idea di economia circolare da tanti ormai evocata non rimanga solo tale ed è necessario che si sviluppi una politica economica nazionale tale per cui la possibilità di utilizzo di questi materiali sia incentivata rispetto all’utilizzo di materiali di origine naturale»

POLVERI DI PRISCIANO
«I tempi di realizzazione dell’impianto non saranno brevissimi - continua l’assessore - in quanto strettamente legati a quelli necessari per ottenere tutte le autorizzazione tra cui quelle ambientali il cui rilascio è in capo alla Regione dell’Umbria cui chiedo la massima sollecitudine per questo iter autorizzativo e comunque il rispetto dei limiti temporali fissati dalla legge. Il progetto non risolverà totalmente il problema delle scorie nel breve mentre bisogna trovare un intervento risolutivo del grave problema delle polveri di Prisciano, è necessario liberare finalmente i cittadini di quel quartiere da una realtà nella quale per anni sono stati costretti a convivere in quanto, nonostante tutti gli interventi messi in atto dall’azienda, gli abitantihanno dovuto continuare a subire danneggiamenti dei loro beni provocati dalle polveri aggressive proventi dalla rampa scorie dell’Ast».
LA DISCARICA
«Il progetto del recupero dello scorie non sostituirà la discarica della società Ast che per comprensibili motivi, almeno per alcuni anni, continuerà ad essere utilizzata per la quota parte di scorie non trattate. Su questo punto sono ferma nel sostenere che visto che le normative di settore ci sono e sono anche molto vincolanti e restrittive, l’impegno da parte mia sarà quello di stimolare Regione e Arpa alla costante verifica del rispetto da parte di Ast di tutto quanto previsto dalla legge onde evitare una compromissione irreversibile delle matrici ambientali che interessano una discarica di rifiuti speciali pericolosi».
RINNOVO DELL’AIA
Questione rinnovo dell’Aia di Ast: «L’iter - dice ancora Benedetta Salvati - è da troppo tempo iniziato per questo sollecito la Regione affinché lo porti a conclusione nel più breve tempo possibile»
LE EMISSIONI INQUINANTI

«Serve una trasparenza massima nella gestione degli impianti da parte di Ast - conclude Salvati - anche per identificare tempi e modi che portano ai fenomeni di fuoriuscita di emissioni fuggitive intervenendo sulle stesse in modo più veloce ed efficace possibile, per esempio coi sistemi di video controllo»
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Il Messaggero