Riteniamo – dichiarano i consiglieri comunali di Uniti per Terni Paola Pincardini, Valdimiro Orsini, Anna Maria Leonelli ed Emanuele Fiorini – che la questione...
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Riteniamo altresì che a fronte di un quadro che rispetto ad alcuni giorni fa si è meglio delineato – anche dal punto di vista sanitario - occorra fare passi in avanti per la riapertura dell’attività produttiva di Ast». Lo dichiarano i consiglieri del gruppo "Uniti per Terni" in consiglio comunale.
Ieri, 3 aprile, ci sono sttai due incontri. Uno tra l'ad Massimiliano Burelli e i sindacati e poi tra l'ad il Prefetto di Terni. L'ad Burelli ha presentato la sua richiesta per la riapertura dell'azienda e messo sul tavolo del Prefetto le procedure messe in atto per la sicurezza. I sindacati hanno espresso delle perplessità e attendono la decisione del Prefetto di Terni, l'istituzione, indicata nel Dpcm, che deve prendere la decisione se aprire o meno le acciaierie in quanto impianto a ciclo continuo.
«In questi giorni abbiamo letto gli appelli nazionali di produttori di supporti sanitari comunque indispensabili – dai letti ospedalieri ai contenitori di ossigeno – che reclamano la necessità di avere a disposizione acciaio, quale elemento imprescindibile delle loro produzioni.Sempre in questi giorni tutti quanti noi abbiamo registrato il grido di allarme dei vertici aziendali che temono che Ast possa – a causa di questo fermo dettato dall’emergenza – non soddisfare le richieste del settore sanitario e connessi ma anche avere grandissime difficoltà future di mercato, in quanto i produttori europei e mondiali – anche nei paesi più colpiti dalla pandemia – non hanno cessato le loro produzioni siderurgiche.In questi giorni – elemento tutt’altro che secondario – ci risulta che si sia lavorato su protocolli che possano garantire meglio la sicurezza all’interno degli stabilimenti Ast».
«Per questo riteniamo che Azienda e organizzazioni sindacali e Rsu debbano quanto prima trovare una intesa sulla ripresa produttiva - concludono i consiglieri -. Il nostro auspicio non vuole entrare in dinamiche aziendali ma parte dal presupposto che Ast sia fondamento della attività produttiva della città di Terni, nonché produzione strategica del sistema Italia. A tal proposito siamo fieri – come tutti i Ternani – delle battaglie cittadine a difesa di uno stabilimento che è parte della storia moderna dell’Italia e che tanto ancora può dare per lo sviluppo e il ruolo della nostra Italia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero