Asl2, la Regione congela le sei stabilizzazioni dei dirigenti

La sede della Asl 2 a Terni
PERUGIA - La delibera della Asl 2 che il 31 dicembre ha stabilizzato sei dirigenti a tempo indeterminato, non è più solo un curioso incrocio di date con polemica...

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PERUGIA - La delibera della Asl 2 che il 31 dicembre ha stabilizzato sei dirigenti a tempo indeterminato, non è più solo un curioso incrocio di date con polemica politica innescata dal leghista Valerio Mancini che busserà in Procura. Adesso quella delibera non è attuata, cioè di fatto sospesa. E c’è un accertamento interno del commissario straordinario Massimo De Fino. Si è mossa la giunta regionale guidata da Donatella Tesei.

La presidente ha messo mano al dossier, da quanto risulta al Messaggero, insieme l’assessore alla Sanità, Luca Coletto. Poi, dopo i dubbi, è arrivato l’input a De Fino per l’accertamento interno e il conseguente stop alla delibera di stabilizzazione.
Così viene congelato per verifiche l’ultimo atto del precedente commissario straordinario, Massimo Braganti. Che il 23 dicembre si è dimesso e avrebbe anche cercato di trattare con la Regione sui tempi del mancato preavviso. La presidente Donatella Tesei il 30 dicembre ha nominato, come sostituto di Braganti, Massimo De Fino. Intanto Braganti il 27, prima di deliberare per la stabilizzazione, veniva annunciato dal presidente della regione Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga, come direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale con sede a Udine. C’è anche la foto che immortala Fedriga con i nuovi manager. Sembra che la delibera 777 del 31 dicembre sia nata anche dopo una verifica con la Corte dei Conti.
Sul caso interviene la Fp Cgil dell’Umbria che indica come giusta la sospensione della delibera per un concorso da 10 posti e la stabilizzazione dei sei dirigenti che sono precari chi da 8 chi da 19 anni. Per la Cgil assunzioni e stabilizzazioni sono elementi essenziali per fare fronte alle gravi carenze di personale che affliggono ormai da tempo il servizio sanitario regionale.

Intanto i consiglieri regionali del Pd Tommaso Bor,Fabio Paparelli, Simona Meloni e Michele Bettarelli, con lo slogan “conta ciò che conosci, non chi conosci”, annunciano due proposte di modifiche di legge per «introdurre una riforma dei criteri di nomina dei direttori regionali, dei direttori delle Aziende sanitarie locali e delle Aziende ospedaliere». L’obiettivo, spiega il capogruppo Bori, è «rafforzare il principio di separazione tra indirizzo politico e gestionale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero