Arriva il "Manifesto di Assisi": una svolta per l'economia

La foto simbolo del Manifesto di Assisi
ASSISI - Costruire un'economia e una società più a misura d'uomo in grado di affrontare con coraggio la crisi climatica, grazie ad una nuova alleanza tra...

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ASSISI - Costruire un'economia e una società più a misura d'uomo in grado di affrontare con coraggio la crisi climatica, grazie ad una nuova alleanza tra istituzioni, mondo economico, politica, società e cultura: è l'obiettivo del 'Manifesto di Assisì, documento «contro la crisi climatica» che ha raccolto oltre 1.700 firme.

«Una grande pagina di speranza, una svolta epocale, culturale e ambientale per passare dalle parole ai fatti», è stato sottolineato nel corso della presentazione a Perugia. Nel Salone d'Onore della Regione Umbria, infatti, sono stati illustrati alla stampa i dettagli dell'appuntamento ad Assisi (in programma il 24 gennaio dalle 9.30, nel Salone Papale del Sacro Convento) e presentate le ultime adesioni oltre quelle già annunciate del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, e del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. Tra i promotori del Manifesto ci sono il presidente della Fondazione
Symbola, Ermete Realacci, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, quello di Confindustria, Vincenzo Boccia, l'amministratore delegato Enel, Francesco Starace, e di Novamont, Catia Bastioli.

«Questo manifesto, che delinea quindi un prima e un dopo per le politiche ambientali in Italia, non poteva non partire dall'Umbria perché frutto della consapevolezza green che hanno sia Assisi sia questa regione» ha affermato il direttore della sala stampa del Sacro Convento, padre Enzo Fortunato. L'Umbria, per la presidente Donatella Tesei, «rappresenta una regione dove, affrontando questi concetti, possiamo passare dalle parole ai fatti». Quello del 24 gennaio ad Assisi sarà per Realacci un appuntamento sull'ambiente «più forte di quello del Forum economico mondiale di Davos» perché, ha spiegato, «il Manifesto di Assisi è una alleanza nuova e molto italiana che tesse una rete tra economia, cultura e ricerca con il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche,
sociali, culturali del Paese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero