Archiviata la Castellana edizione 48, a Orvieto è già tempo di pensare alla prossima. Luciano Carboni: «Oltre la gara c'è molto di più»

Archiviata la Castellana edizione 48, a Orvieto è già tempo di pensare alla prossima. Luciano Carboni: «Oltre la gara c'è molto di più»
Spenti i riflettori sulla Castellana edizione numero 48, è quasi ora di mettersi a tavolino per disegnare la prossima. Dietro all'organizzazione della crono di Orvieto,...

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Spenti i riflettori sulla Castellana edizione numero 48, è quasi ora di mettersi a tavolino per disegnare la prossima. Dietro all'organizzazione della crono di Orvieto, c'è infatti un lavoro lungo e complesso che vede l'associazione “La Castellana” organizzatrice dell'evento impegnata tutto l'anno.

A capitanare lo zoccolo duro del team, una ventina di persone in tutto, è Luciano Carboni, 49 anni, che di lavoro “vero” farebbe l'impiegato ma che di fatto lavora più o meno nell'ombra tutto l'anno insieme ai suoi per la riuscita della Castellana. E lo fa davvero bene. «E' un lavoro che ci tiene impegnati tutto l'anno – spiega – appena finita la gara, giusto il tempo di riprendere fiato e già l'agenda è fitta di impegni e scadenze, a metà novembre ad esempio è in scadenza la prima rata della iscrizione al campionato, a dicembre escono i calendari, a gennaio è prevista la seconda rata, insomma terminata la gara inizia praticamente subito il lavoro sulla prossima.»

Un lavoro che a Carboni e compagni riserva grandi soddisfazioni, apprezzamenti da più parti per un evento che cresce sempre di più e che quest'anno ha portato a Orvieto la finale nazione del Trofeo Italiano Velocità Montagna: «Un successo ammetto che ci rende orgogliosi – dice – lo scorso anno avevamo scelto di non correre, una scelta dettata dalle condizioni in cui avremmo operato in pandemia. Quest'anno siamo saliti un gradino più su, abbiamo dimostrato di poter organizzare, gestire, proporre un evento motoristico di respiro nazionale, abbiamo credo superato la prova alla grande. E' andato tutto liscio, tutto era organizzato in perfetta sicurezza, sotto ogni aspetto. C'è stata tanta gente, anche chi non è era mai venuto a Orvieto, un pienone che ci ha riempiti di gioia anche perché facciamo tutto con puro spirito di volontariato, moltissimi sono i servizi che ci vengono offerti dai professionisti della zona, allestiamo tutti noi, con tanti volontari che ci danno una mano.»

Un successo che passa anche per il grande cuore della “Castellana”: «La solidarietà corre con la Castellana – dice – è un nostro preciso dovere, tutti gli anni è massimo il nostro impegno nel sociale, lo è stato anche lo scorso anno pur se non si è corso, lo abbiamo fatto donando dispositivi di protezione individuale a una casa di riposo per anziani. Siamo fatti così, abbiamo anche adottato la rotatoria che porta all'ospedale e verso la partenza della corsa, ci prendiamo cura delle rose che vi abbiamo piantato. Insomma oltre la gara c'è molto, ma molto di più».

Nella tre giorni di gara la forza lavoro poi si decuplica: «Sotto gara arrivano a darci una mano oltre 90 commissari di percorso – spiega – una decina di medici e infermieri, ambulanzieri, varie persone del team antincendio e poi carri attrezzi, personale per il recupero auto, la biglietteria, insomma un esercito di persone tutti accomunate dalla passione per la Castellana

Un lavoro di responsabilità e di promozione: «Responsabilità tanta ma anche tanto impegno nel reperire le risorse economiche che per questo tipo di evento hanno un certo peso – conclude – e per questo voglio ringraziare tutti coloro che ci aiutano, che credono in noi e nella Castellana a partire dal comune di Orvieto che in questa edizione ci è stato particolarmente vicino.»

 

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Il Messaggero