Addio ad Antonio Rosellini, l'agente Fifa che portò in Italia Falcao, Careca e Cerezo

Antonio Rosellini (secondo da sinistra) con Ferlaino e Careca al Napoli Club Rio
Avrebbe compiuto 90 anni a gennaio, Antonio Rosellini, decano degli agenti Fifa è morto oggi in Brasile, dove aveva scelto di vivere. Rosellini è...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Avrebbe compiuto 90 anni a gennaio, Antonio Rosellini, decano degli agenti Fifa è morto oggi in Brasile, dove aveva scelto di vivere. Rosellini è stato l'uomo dei grandi acquisti del calcio italiano degli Anni 80. Junior per il Torino, Falcao e Cerezo per la Roma (ma anche Antonio Portaluppi per i giallorossi)  e di Careca e Alemao al Napoli. Folignate, aveva iniziano a muovere i primi passi nel calcio come direttore sportivo proprio del Foligno (anni 60 e 70), dove raggiunse l'apice con la promozione dalla serie C2 alla C1 con il tecnico laziale, Alberto Mari in panchina. Da Foligno al Brasile nel segno del calcio: dopo aver lavorato nelle assicurazioni (la Zurigo) e poi alla Siae. Organizza amichevoli e comincia i suoi viaggi in Sud America per portare in Europa i club più blasonati.  Portò a Foligno le grandi amichevoli degli anni Settanta, Milan in testa. E l'estate delle squadre italiane all'estero, per i tornei, passavo per lui: uno su tutti, quello che si disputava a Malaga. Era legatissimo a Foligno. Tanti mesi li trascorreva in Brasile ma l'estate a Foligno si incontrava sempre in bicicletta con il fascio di giornali sottobraccio. Da Rio era informatissimo su tutto quello che accadeva in Umbria e soprattutto nella sua città. C'è ancora chi ricorda del pomeriggio che alla stadio comunale ora solo Campo de li Giochi, arrivò il Flamengo. Stadio pieno per gustarsi i brasiliani giocare a ritmo di Samba. C'era stato il suo zampino anche nella scelta di Gubbio da parte del Brasile come sede del ritiro dei verdeoro di Italia 90.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero