Scrive all'Usl2 per entrare nella lista dei "panchinari" del vaccino: dose somministrata in 48 ore

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AMELIA Scrive all'Usl2 per chiedere di essere inserita nella lista...

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AMELIA Scrive all'Usl2 per chiedere di essere inserita nella lista dei "panchinari" per il vaccino. La richiamano e le somministrano la dose in meno di 48 ore. Non ha mai avuto dubbi Lucia, sul vaccino. Ha sempre voluto farlo, l'unico problema era il quando. Pensionata, classe 1954, fortunatamente nessuna patologia che la rende soggetto fragile, per il momento Lucia non rientrava in nessuna delle categorie previste dal piano vaccinale. «Avrei tranquillamente aspettato il mio turno - racconta lei stessa- ma da quando è iniziata la campagna vaccinale, è stato tutto un susseguirsi di voci, di sentito dire sulle modalità delle vaccinazioni, sulle dosi disponibili, sulle disdette, su eventuali dosi "sprecate". E soprattutto su questi famigerati "panchinari" quelli che si rendono disponibili qualora restassero dosi di vaccino vacanti. Parlando con amici, conoscenti, ogni mattina c'era  qualcuno che mi raccontava una cosa diversa. Qualche giorno fa, una persona che conosco mi aveva consigliato di recarmi al punto vaccinale di Amelia, assicurandomi che se avessi atteso pazientemente la fine della giornata, qualora fosse avanzata una dose, me l'avrebbero somministrata». Lucia ci crede e di buon mattino si presenta davanti al presidio e pone la fatidica domanda. «Gli operatori -spiega- sono stati molto gentili ma hanno negato che esista questa possibilità. Non è così che funziona». A quel punto Lucia decide di fare di testa sua. Si connette al sito dell'Usl Umbria 2 e cerca una email fra i contatti. «Mi sentivo psicologicamente sballottata da una diceria all'altra- precisa- ho deciso di prendere in mano la situazione e provare a chiarirla una volta per tutte. Ho acceso il computer e ho scritto una email a aslumbria2@postacert.umbria.it. Mi sono presentata come cittadina -ci tiene a precisare - senza conoscenze, senza corsie preferenziali. Ho spiegato che avrei voluto vaccinarmi qualora fosse stato possibile e ho lasciato i miei recapiti». Tempo un giorno e il tentativo di Lucia va a segno. «Mi hanno ricontattato quasi subito- spiega- indicandomi una disponibilità per il giorno successivo». Non se lo fa ripetere due volte Lucia che, inaspettatamente, nel giro di 48 ore riceve la sua dose di Astrazeneca. «Quando sono andata all'appuntamento -chiude- ho incontrato almeno altre due persone che aveva seguito la mia stessa trafila». A chi le chiede perchè avesse tutto questo desiderio di vaccinarsi, risponde che « è una questione di coscienza civile e poi - chiude- bisogna essere fatalisti e bisogna vivere. Io amo stare a casa, ma se posso scegliere».

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Il Messaggero